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domenica 26 gennaio 2014

27 - 29.01.2014: sul fiume Mahakan

Partenza da Samarinda alle 7, dopo una spartana colazione consegnata in camera. Ci dirigiamo con l'auto noleggiata da Suryadi verso Tenggarong dove con un traghetto attraversiamo il Sungai Mahakan. Tenggarong è famosa per essere stata la città principale della regione e sede di un importante sultanato. Il sultano fece pero male i calcoli costruendo edifici, parchi e altre costruzioni faraoniche, andando poi in bancarotta. Anche il possente ponte sul fiume Mahakan , alcuni anni fa cedette e ora ne rimangono solo le rovine.
Continuiamo poi fino a Kota Bangun, dove pranziamo con un ottimo “catfish” in un Warung vicino al posto d'imbarco delle varie imbarcazioni che salgono il Mahakan. Qui incontriamo due Australiani alla disperata ricerca di qualcuno che gli cambi i loro dollari in rupie, dato che la loro Mastercard non viene accettata dai bankomat locali. Per fortuna Suryadi ha appena ricevuto i mie cinque milioni e può cosi aiutarli a rifornirsi di fresche rupie indonesiane. Da Kota Bangun partiamo poi con un “ces”, così si chiamano le canoe a motore con il lungo albero per l'elica, tipico per tutti i fiumi navigabili asiatici. Noi ne abbiamo uno con un motore praticamente nuovo da 40CV e abbastanza silenziato, ma ve ne sono di quelli che fanno un rumore assordante. La prima tappa è l'attesa dei delfini all'uscita di Muara Pahu sulla rotta verso Muara Muntai, qui l'acqua è tranquilla, ma di pesut, il nome in indonesiano dei delfini, nemmeno l'ombra. Suryadi ci dice che sono diventati difficili da avvistare perché vi è molto traffico e perché l'acqua è sempre più inquinata dalle varie miniere a monte del fiume. Difatti il anche qui il delfino di acqua dolce , come negli altri fiumi asiatici è fortemente minacciato ed in via di estinzione. Poi entriamo in un grande lago prima di raggiungere Muara Muntai dove ci fermiamo per fare un giro di esplorazione a piedi. Il paese è molto pittoresco con le tante case colorate costruite lungo il fiume su palafitte e con le strade costituite da passerelle in legno. Purtroppo anche qui, malgrado siamo in un posto isolato dal resto del mondo, è arrivato “il progresso”. Suryadi ci dice che ancora due anni fa non circolava una moto, ora è un via vai di moto, tutte nuove, che con il tipico rumore del passaggio sulla passerella in legno disturbano continuamente la tranquillità del posto. Comunque il posto è carino, pulito ben curato. Noi ne approfittiamo per sederci a bere un caffè e scattare foto, mentre Suryadi va a fare fotocopie del nostro passaporto per poi poter avere il permesso per entrare nel Parco Nazionale del Kutai, meta del nostro prossimo tour. All'uscita del paese vediamo passare su un canale laterale un'enorme chiatta carica di carbone e trainata da un rimorchiatore. Sono le chiatte che portano il carbone dalle miniere a Monte del fiume fino al mare. Ci dicono che ne passano almeno 10 al giorno. Lasciata Muara Muntai continuiamo il viaggio fra canali e laghi fino a Jantur, dove Suryadi si ferma da un pescatore per comperare pesce e gamberoni per i nostri prossimi pasti. Tutto è freschissimo, tanto che possiamo assistere alla pulitura e preparazione. Anche Jantur é un bel paesino molto pittoresco e con una grande Moschea variopinta sul canale. L'ultima tappa del viaggio ci porta poi a Tanjung Isuy, dove nel locale Losmen saremo alloggiati per le due prossime notti. Il posto è molto spartano ma possiamo disporre di tutto, dalla cucina alla toilette e alla doccia. Molto importante è pperò la zanzariera sopra il letto, qui infatti non mancano le noiose zanzare, anche se le rondini ed i geco si danno molto da fare per eliminarle. Davanti a noi e ben visibile dal locale dove mangiamo abbiamo una strana costruzione, alta almeno tre piani con aperture solo sotto il tetto e degli strani buchi nelle pareti. Sono le case per le rondini, da dove vengono prelevati i nidi per il consumo alimentare, prevalentemente da parte dei cinesi. Adesso che lo sappiamo,guardandoci in giro qui nel Kalimantan ne vedremo ancora molti. Intanto Suryadi si è messo ai fornelli per servirci degli ottime gamberoni serviti con riso e verdure. Manca solo una fresca birra, ma ci accontentiamo anche del tè. Poi, prima di andare a nanna, facciamo un giro di conversazioni con la coppia di Australiani già incontrati a Kota Bangun e ai quali Suryadi aveva cambiato i loro dollari in rupie. Loro hanno fatto il viaggio inverso di quello che vorremmo fare noi per andare in Malesia e ci sconsigliano di continuare a nord di di Samarinda in bus o in auto. La strada nell'attuale periodo delle piogge è troppo disastrata, per cui anche loro hanno dovuto volare da Berau a Samarinda.
Il giorno dopo ci alziamo, come al soli con i canti dei galli e i vari rumori ambientali locali. Intanto Suryadi ci ha già preparato la colazione base di caffé, uova al tegame, toast e banane. Sarà la colazione standard per i prossimi tre giorni! Poi ci congediamo dagli Australiani per partire con la nostra imbarcazione a fare un giro fra il fiume ed i canali per cercare di avere un'impressione faunistica della regione. Sul menù vi sono l'avvistamento di macachi, scimmie nasiche (quelle con il nasone), varani, bisce .. cosi come ogni specie di uccelli. Dopo l'attraversamento del lago davanti a Tanjung Isuy continuiamo per Muara Aloh, per terminare il percorso nel villaggio Dayak, la popolazione originaria di queste regioni, di Mancong. La parte più bella del percorso è quella lungo lo stretto fiume Sungai Ohong che porta a Mancong ; qui vediamo subito fra le piante una gruppo di macachi e scimmie nasiche, poi vediamo un piccolo varano a prendere il sole su un tronco e uno a scappare verso la foresta, ma lo spettacolo migliore è quello dei variopinti Martin pescatori, che vediamo a pochi metri di distanza a tuffarsi in acqua e portarsi via dei piccoli pesci. Non mancano gli aironi, i pellicani, le aquile e molti altri uccelli variopinti che sembra quasi vogliano giocare con noi a seguirci lungo il fiume. Anche lo spettacolo della foresta attorno, seppur tremendamente disboscata per lasciar posto alle coltivazioni, e molto interessante. I poche ma ancora possenti alberi della ex foresta primaria danno un pò l'idea di come dovesse essere stata ai tempi! Nel villaggio Dayak do Mancong ci fermiamo a lungo, per visitare l'imponente Longhouse, la casa comune degli abitanti dedicata alle riunioni e alle cerimonie. Al nostro arrivo i canti e la musica ci indicano che ne è in corso una. Suryadi ci dice che è una cresima per i bambini. Difatti qui la popolazione è prevalentemente cristiana … anche se recentemente è stata insediata una piccola Moschea!! Sembra non abbia tanti fedeli, ma intanto la presenza c'è! Qui nel Kalimantan è molto tipica la mescolanza religiosa, anche se in l'islam rappresenta la grande maggioranza. Ma da quello che appare la tolleranza religiosa è molto grande. Dopo aver fatto un lungo giro di esplorazione del villaggio a piedi, ritorniamo con la barca sullo stesso percorso, e sempre alla ricerca di avvistamenti. La fortuna ci assiste nell'avvistare in due punti dei gruppi di scimmie nasiche. Sono molto grandi e a vederle scappare a grandi balzi fra un ramo e l'altro degli alberi della foresta. Con un po di fortuna riusciamo a scattare, anche con il nostri limitati apparecchi fotografici, varie belle foto. Ritorniamo poi alla base di Tanjung Isuy dove re-incontriamo gli Australiani, che hanno deciso di fare un giorno di relax. Il nostro cuoco-guida ci vizia culinariamente con una cena a a base di “pesce gatto” e, naturalmente nasi putih (riso bianco).
Il terzo giorno del tour con Suryadi sul Sungai Mahakan è dedicato al rientro a Samatrinda. Peccato che non si sia optato per un percorso differente. La differenza oggi è che tira un po di vento ed l'acqua del lago è abbastanza mossa, cosichè la nostra imbarcazione traballa un po'. Dopo aver fatto il pieno di benzina a Muara Muntai, su nostra richiesta, facciamo un “cofee-stop” al centro del villaggio. Da un lato della strada comperiamo il caffè che portiamo dall'altro lato dove abbiamo l'ombra e le banane fritte. Ci comperiamo poi anche dei rambutan per il viaggio. Raggiungiamo poi il punto terminale del viaggio in barca di Kota Bangun, dove prima di partire in auto per Samarinda, pranziamo al medesimo ottimo ristorante dell'andata. Con l'auto ed il pilota Budi rifacciamo il viaggio di ritorno fino a Samrinda. A Tenggarong ci fermiamo per prenotare nell'agenzia di viaggio Mitra, il volo da Balikpapan a Berau (Tanjung Redep). Abbiammo definitivamente abbandonato l'idea di fare il percorso di 15 -. 20 ore in bus o in auto. A Samarinda passiamo prima al Cozy GastHouse a prendere i bagagli per poi alloggiare all'hotel JB, dove riceviamo una spaziosa camera, ma con l'aria condizionata che non si lascia regolare. Dopo aver sostituito senza successo anche il telecomando, optiamo per la soluzione di lasciala funzionare e ogni tanto spegnerla. Ceniamo poi al medesimo ristorante dell'altra volta, al Barilto, che stasera è popolato da ricca gente altolocata locale. Lo deduciamo dai vestiti che portano e dai ricchi e abbondanti menù ordinati. Poi terminata la cena si siedono sulle stuoie tutti attorno per sfogliare e discutere dei documenti ... possibilmente dei contratti di vendita di territori o diritti di sfruttamento di miniere?? Ci rimane il dubbio dopo aver sentite le storie di queste compa-vendire raccontateci da Suryadi, con i grandi interessi in gioco, le comunità locali sotto pressione, i dirigenti amministrativi compiacenti ed i contratti continuamente messi in discussione.

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