Partenza da Samarinda alle 7,
dopo una spartana colazione consegnata in camera. Ci dirigiamo con
l'auto noleggiata da Suryadi verso Tenggarong dove con un traghetto
attraversiamo il Sungai Mahakan. Tenggarong è famosa per essere
stata la città principale della regione e sede di un importante
sultanato. Il sultano fece pero male i calcoli costruendo edifici,
parchi e altre costruzioni faraoniche, andando poi in bancarotta.
Anche il possente ponte sul fiume Mahakan , alcuni anni fa cedette e
ora ne rimangono solo le rovine.
Continuiamo poi fino a Kota
Bangun, dove pranziamo con un ottimo “catfish” in un Warung
vicino al posto d'imbarco delle varie imbarcazioni che salgono il
Mahakan. Qui incontriamo due Australiani alla disperata ricerca di
qualcuno che gli cambi i loro dollari in rupie, dato che la loro
Mastercard non viene accettata dai bankomat locali. Per fortuna
Suryadi ha appena ricevuto i mie cinque milioni e può cosi aiutarli
a rifornirsi di fresche rupie indonesiane. Da Kota Bangun partiamo
poi con un “ces”, così si chiamano le canoe a motore con il
lungo albero per l'elica, tipico per tutti i fiumi navigabili
asiatici. Noi ne abbiamo uno con un motore praticamente nuovo da 40CV
e abbastanza silenziato, ma ve ne sono di quelli che fanno un rumore
assordante. La prima tappa è l'attesa dei delfini all'uscita di
Muara Pahu sulla rotta verso Muara Muntai, qui l'acqua è
tranquilla, ma di pesut, il nome in indonesiano dei delfini, nemmeno
l'ombra. Suryadi ci dice che sono diventati difficili da avvistare
perché vi è molto traffico e perché l'acqua è sempre più
inquinata dalle varie miniere a monte del fiume. Difatti il anche
qui il delfino di acqua dolce , come negli altri fiumi asiatici è
fortemente minacciato ed in via di estinzione. Poi entriamo in un
grande lago prima di raggiungere Muara Muntai dove ci fermiamo per
fare un giro di esplorazione a piedi. Il paese è molto pittoresco
con le tante case colorate costruite lungo il fiume su palafitte e
con le strade costituite da passerelle in legno. Purtroppo anche qui,
malgrado siamo in un posto isolato dal resto del mondo, è arrivato
“il progresso”. Suryadi ci dice che ancora due anni fa non
circolava una moto, ora è un via vai di moto, tutte nuove, che con
il tipico rumore del passaggio sulla passerella in legno disturbano
continuamente la tranquillità del posto. Comunque il posto è
carino, pulito ben curato. Noi ne approfittiamo per sederci a bere
un caffè e scattare foto, mentre Suryadi va a fare fotocopie del
nostro passaporto per poi poter avere il permesso per entrare nel
Parco Nazionale del Kutai, meta del nostro prossimo tour. All'uscita
del paese vediamo passare su un canale laterale un'enorme chiatta
carica di carbone e trainata da un rimorchiatore. Sono le chiatte che
portano il carbone dalle miniere a Monte del fiume fino al mare. Ci
dicono che ne passano almeno 10 al giorno. Lasciata Muara Muntai
continuiamo il viaggio fra canali e laghi fino a Jantur, dove Suryadi
si ferma da un pescatore per comperare pesce e gamberoni per i nostri
prossimi pasti. Tutto è freschissimo, tanto che possiamo assistere
alla pulitura e preparazione. Anche Jantur é un bel paesino molto
pittoresco e con una grande Moschea variopinta sul canale. L'ultima
tappa del viaggio ci porta poi a Tanjung Isuy, dove nel locale
Losmen saremo alloggiati per le due prossime notti. Il posto è molto
spartano ma possiamo disporre di tutto, dalla cucina alla toilette e
alla doccia. Molto importante è pperò la zanzariera sopra il letto,
qui infatti non mancano le noiose zanzare, anche se le rondini ed i
geco si danno molto da fare per eliminarle. Davanti a noi e ben
visibile dal locale dove mangiamo abbiamo una strana costruzione,
alta almeno tre piani con aperture solo sotto il tetto e degli strani
buchi nelle pareti. Sono le case per le rondini, da dove vengono
prelevati i nidi per il consumo alimentare, prevalentemente da parte
dei cinesi. Adesso che lo sappiamo,guardandoci in giro qui nel
Kalimantan ne vedremo ancora molti. Intanto Suryadi si è messo ai
fornelli per servirci degli ottime gamberoni serviti con riso e
verdure. Manca solo una fresca birra, ma ci accontentiamo anche del
tè. Poi, prima di andare a nanna, facciamo un giro di conversazioni
con la coppia di Australiani già incontrati a Kota Bangun e ai quali
Suryadi aveva cambiato i loro dollari in rupie. Loro hanno fatto il
viaggio inverso di quello che vorremmo fare noi per andare in Malesia
e ci sconsigliano di continuare a nord di di Samarinda in bus o in
auto. La strada nell'attuale periodo delle piogge è troppo
disastrata, per cui anche loro hanno dovuto volare da Berau a
Samarinda.
Il giorno dopo ci alziamo, come
al soli con i canti dei galli e i vari rumori ambientali locali.
Intanto Suryadi ci ha già preparato la colazione base di caffé,
uova al tegame, toast e banane. Sarà la colazione standard per i
prossimi tre giorni! Poi ci congediamo dagli Australiani per partire
con la nostra imbarcazione a fare un giro fra il fiume ed i canali
per cercare di avere un'impressione faunistica della regione. Sul
menù vi sono l'avvistamento di macachi, scimmie nasiche (quelle con
il nasone), varani, bisce .. cosi come ogni specie di uccelli. Dopo
l'attraversamento del lago davanti a Tanjung Isuy continuiamo per
Muara Aloh, per terminare il percorso nel villaggio Dayak, la
popolazione originaria di queste regioni, di Mancong. La parte più
bella del percorso è quella lungo lo stretto fiume Sungai Ohong che
porta a Mancong ; qui vediamo subito fra le piante una gruppo di
macachi e scimmie nasiche, poi vediamo un piccolo varano a prendere
il sole su un tronco e uno a scappare verso la foresta, ma lo
spettacolo migliore è quello dei variopinti Martin pescatori, che
vediamo a pochi metri di distanza a tuffarsi in acqua e portarsi via
dei piccoli pesci. Non mancano gli aironi, i pellicani, le aquile e
molti altri uccelli variopinti che sembra quasi vogliano giocare con
noi a seguirci lungo il fiume. Anche lo spettacolo della foresta
attorno, seppur tremendamente disboscata per lasciar posto alle
coltivazioni, e molto interessante. I poche ma ancora possenti alberi
della ex foresta primaria danno un pò l'idea di come dovesse essere
stata ai tempi! Nel villaggio Dayak do Mancong ci fermiamo a lungo,
per visitare l'imponente Longhouse, la casa comune degli abitanti
dedicata alle riunioni e alle cerimonie. Al nostro arrivo i canti e
la musica ci indicano che ne è in corso una. Suryadi ci dice che è
una cresima per i bambini. Difatti qui la popolazione è
prevalentemente cristiana … anche se recentemente è stata
insediata una piccola Moschea!! Sembra non abbia tanti fedeli, ma
intanto la presenza c'è! Qui nel Kalimantan è molto tipica la
mescolanza religiosa, anche se in l'islam rappresenta la grande
maggioranza. Ma da quello che appare la tolleranza religiosa è molto
grande. Dopo aver fatto un lungo giro di esplorazione del villaggio a
piedi, ritorniamo con la barca sullo stesso percorso, e sempre alla
ricerca di avvistamenti. La fortuna ci assiste nell'avvistare in due
punti dei gruppi di scimmie nasiche. Sono molto grandi e a vederle
scappare a grandi balzi fra un ramo e l'altro degli alberi della
foresta. Con un po di fortuna riusciamo a scattare, anche con il
nostri limitati apparecchi fotografici, varie belle foto. Ritorniamo
poi alla base di Tanjung Isuy dove re-incontriamo gli Australiani,
che hanno deciso di fare un giorno di relax. Il nostro cuoco-guida ci
vizia culinariamente con una cena a a base di “pesce gatto” e,
naturalmente nasi putih (riso bianco).
Il terzo giorno del tour
con Suryadi sul Sungai Mahakan è dedicato al rientro a Samatrinda.
Peccato che non si sia optato per un percorso differente. La
differenza oggi è che tira un po di vento ed l'acqua del lago è
abbastanza mossa, cosichè la nostra imbarcazione traballa un po'.
Dopo aver fatto il pieno di benzina a Muara Muntai, su nostra
richiesta, facciamo un “cofee-stop” al centro del villaggio. Da
un lato della strada comperiamo il caffè che portiamo dall'altro
lato dove abbiamo l'ombra e le banane fritte. Ci comperiamo poi anche
dei rambutan per il viaggio. Raggiungiamo poi il punto terminale del
viaggio in barca di Kota Bangun, dove prima di partire in auto per
Samarinda, pranziamo al medesimo ottimo ristorante dell'andata. Con
l'auto ed il pilota Budi rifacciamo il viaggio di ritorno fino a
Samrinda. A Tenggarong ci fermiamo per prenotare nell'agenzia di
viaggio Mitra, il volo da Balikpapan a Berau (Tanjung Redep).
Abbiammo definitivamente abbandonato l'idea di fare il percorso di 15
-. 20 ore in bus o in auto. A Samarinda passiamo prima al Cozy
GastHouse a prendere i bagagli per poi alloggiare all'hotel JB, dove
riceviamo una spaziosa camera, ma con l'aria condizionata che non si
lascia regolare. Dopo aver sostituito senza successo anche il
telecomando, optiamo per la soluzione di lasciala funzionare e ogni
tanto spegnerla. Ceniamo poi al medesimo ristorante dell'altra volta,
al Barilto, che stasera è popolato da ricca gente altolocata locale.
Lo deduciamo dai vestiti che portano e dai ricchi e abbondanti menù
ordinati. Poi terminata la cena si siedono sulle stuoie tutti attorno
per sfogliare e discutere dei documenti ... possibilmente dei
contratti di vendita di territori o diritti di sfruttamento di
miniere?? Ci rimane il dubbio dopo aver sentite le storie di queste
compa-vendire raccontateci da Suryadi, con i grandi interessi in
gioco, le comunità locali sotto pressione, i dirigenti
amministrativi compiacenti ed i contratti continuamente messi in
discussione.
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