Durante la notte
non spira in filo d'aria e fa molto caldo, a diverse riprese mi devo
alzare per prendere un pò di aria rinfrescante del mare e dare
sollievo alle mie chiazze di pelle rosso-violacea. La situazione non
migliora per cui oggi andreamo a Wakai per cercare un dottore o un
farmacia che mi possano aiutare. La notte è chiara ed il cielo
stellato come come mai visto da molte notti. La mattina ci pensa il
gallo a darci la sveglia alle 7, poi appena fatta la colazione,
arriva la barca da Bomba per il viaggio odierno di ca 3 ore.
Ci congediamo con le ultime foto e gli ultimi saluti agli ospitali Nain e Mila, per poi caricare i bagagli e partire con la traballante inbarcazione. Alla partenza il mare è totalmente piatto e non spira vento, ma poi dopo una mezz'oretta ecco davanti a noi dei nuvoloni oscuri che già scaricano pioggia sul mare. Per nostra fortuna la nuvola continua verso l'interno dell'isola, risparmiandoci noi dalla pioggia, ma intanto le onde del mare si increspano sempre di più, e qualche spruzzo di acqua mi bagna la schiena. Verso le 11
raggiungiamo la piccola città di Wakai, con la sede amministrativa ed
il porto dei traghetti Anpana – Wakai – Gorontalo. Appena scesi dalla barca troviamo un anziano inglese un po' panciuto, che ci dice di vivere qui i sei mesi invernali, ed il resto dell'anno in Inghilterra. Ci dice che meglio che andate da un dottore, che tanto non lo sono neanche, è meglio andare direttamente all'ospedale (vedi foto a lato) dove sono meglio attrezzati e competenti. Con due motociclette ci facciamo portare all'ospedale fuori quasi due km dal centro. Al primo
colpo
d'occhio dove ci dicono di entrare non è la costruzione più
invitante, ma veniamo accolti amichevolmente da una giovane
dottoressa (vedi foto a lato) che ci dice di venire da Jakarta e parla molto bene
l'inglese. Viste le mie rosse chiazze sulla pelle mi dice subito che
si tratta di dermatite e che potrebbe farmi una iniezione (suppongo
di antibiotico) o darmi delle pastiglie con un unguento per trattare
le parti colpite. Opto per le pastiglie, che subito va a prendere e
mi consegna sul posto. Oltre all'antibiotico e agli unguenti, mi da
altre due pastigli colorate fra le quali una, che mi dice mi
provocherà
un pò di sonnolenza. Mi fa poi una dettagliata ricetta-fattura con
il prezzo complessivo di 79'000Rp, ben 5 CHF!! Le dò 100'000Rp
lascaindogli il resto e ringraziandola per l'aiuto. Lei mi lascia il
suo indirizzo per il caso che dopo tre giorni la situazione non
dovesse migliorare. Ritornati in moto al porto dove ci attendono i nostri due barcaioli per portarci a Kadidiri, dove andremo a passare
i prossimi giorni in attesa del ferry per Gorontalo. La seconda parte
della odierna navigazione è ben più movimentata con onde che
raggiungono quasi un metro, ma che il nostro barcaiolo ammaestra
molto bene, ma non risparmiandoci una bella lavata. Veniamo scaricati
davanti al Island Paradise dove ci facciamo mostrare le loro camere.
Visto però il precario stato della pulizia delle, rinunciamo e ci
spostiamo all'adiacente Black Marlin appena a lato, dove troviamo una
capanna con il tetto in legno con un ampio bagno rivestito in pietra,
di nostro gradimento. Appena preso posto il solerte Ali ci informa
sulle regole e sulle limitazione che dovremo sottoporci. L'acqua, che
viene trasportata da Wakai, c'è solo dalle 8 alle 9 del mattino e
dalle 17 alle 18 della sera; mentre la corrente elettrica c'è dalle
17 alle 23 di notte. Nessun
WiFi, al massimo la ricezione molto
limitata del GSM. Accettiamo il prezzo di 250'000Rp per notte e per
persona, con pensione completa di tre parti al giorno. L'ambiente è
fresco e cordiale inserto in una piccola baia con una roccia nel bel
mezzo, che sembra essere messa li apposta. I pasti sono ok, anche se
la colazione è un po' povera.Maggie riesce addirittura, quando non
c'è pesce, ad avere il suo menù vegetariano extra, grazie
all'amicizia con la cuoca. Di notte un animaleletto non
identificabile ci rode il tetto con un noioso concerto di cric crac
.. nessuna possibilità di vederlo nemmeno con la luce della pila!
Ci congediamo con le ultime foto e gli ultimi saluti agli ospitali Nain e Mila, per poi caricare i bagagli e partire con la traballante inbarcazione. Alla partenza il mare è totalmente piatto e non spira vento, ma poi dopo una mezz'oretta ecco davanti a noi dei nuvoloni oscuri che già scaricano pioggia sul mare. Per nostra fortuna la nuvola continua verso l'interno dell'isola, risparmiandoci noi dalla pioggia, ma intanto le onde del mare si increspano sempre di più, e qualche spruzzo di acqua mi bagna la schiena. Verso le 11
raggiungiamo la piccola città di Wakai, con la sede amministrativa ed
il porto dei traghetti Anpana – Wakai – Gorontalo. Appena scesi dalla barca troviamo un anziano inglese un po' panciuto, che ci dice di vivere qui i sei mesi invernali, ed il resto dell'anno in Inghilterra. Ci dice che meglio che andate da un dottore, che tanto non lo sono neanche, è meglio andare direttamente all'ospedale (vedi foto a lato) dove sono meglio attrezzati e competenti. Con due motociclette ci facciamo portare all'ospedale fuori quasi due km dal centro. Al primo




Il secondo giorno
usciamo al lago delle meduse, con la giovane polacca Ana, che sta
scrivendo un libro di viaggio sull'indonesia. Le meduse di questo
lago, non avendo antagonisti ha perso la proprietà pungere, per cui
l'attazzione del posto è il nuoto con le meduse. Fra le varie
trovate spassose la nostra guida ci mostra come fumare la sigaretta
anche in acqua. Ai pasti lunghe discussioni con Heiner, il tedesco
venuto qui per fare due settimane di immersioni. Dice di essere
originario di Lünen (la famosa città dove l'AET ha
investito
diversi milioni nella centrale a carbone), ma di abitare Lübeck. Lui è qui da una settimana e sta facendo una serie di
immersioni per specializzarsi, visto che fa parte di un gruppo di
istruttori e di salvataggio della sua regione. Intanto nel pomeriggio
vediamo passare via davanti a noi il traghetto che va verso Wakai per
continuare per Ampana. Sarò lo stesso e che prenderemo lunedì per
spostarci da Wakai a Gorontalo. La sera assistiamo ad un bel
tramonto con il sole che calando dietro la baia di Tomini fa
diventare il cielo, per un lungo momento, di un rosso-viola molto
intenso e quasi irreale. Poi la solita semplice ma buona cena a base
di pesce e riso, mentre stasera addirittura con patate bollite, dopo la
richiesta di Maggie alla cuoca. Io intanto continuo a spalmare le due creme ricevute sulle parti arrossate della pelle, finalmente si sono stabilizzate e non crescono più. Staremo a vedere i progressi nei prossimi giorni!

richiesta di Maggie alla cuoca. Io intanto continuo a spalmare le due creme ricevute sulle parti arrossate della pelle, finalmente si sono stabilizzate e non crescono più. Staremo a vedere i progressi nei prossimi giorni!


A lato un'immagine del locale ristorante con Heiner.
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