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domenica 26 gennaio 2014

26.01.2014: da Balikpapan a Samarina

Considerato che oggi sarà una giornata con uno spostamento in bus di ca. 3-4 ore fino a Samarinda ci alziamo alle 7, per fare comodamente colazione in modo da poter partire verso la stazione dei bus alle 9. Ma durante la colazione, ecco la grande sorpresa: mentre stiamo per finire si presenta un signore sconosciuto che ci dice di essere Suryadi e essere stata la guida di Martin e Domnique per le escursioni a Samarinda. Ha appena accompagnato i due ospiti francesi all'aeroporto e sapendo che noi siamo all'hotel Zurigo, ci è venuto a cercare. Sorseggiando un caffè ci facciamo spiegare l'itinerario delle due escursioni che ci interessano:
quella sul fiume Mahakan, e quella nel parco nazionale Kutai per vedere gli Orang Utang allo stato selvaggio. Le proposte e le condizioni ci sembrano subito allettanti e convincenti e ci permetto in più di partire subito con lui per Samarinda. Detto fatto, carichiamo i bagagli e via verso la destinazione Samarinda dove ho già riservato l'alloggio. Il viaggio dura tre ore su una strada in condizioni abbastanza buone, tanto buone che il nostro autista crede di essere su una pista da corsa e si prende le strombazzate dai bus che incrocia. Ha anche lui la brutta abitudine di stare in mezzo alla strada e spostarsi sulla sinistra solo quando è necessario. Dopo aver incrociato in curva un bus a pochi centimetri, e sentite le nostre reazioni si calma un po! Sul percorso comperiamo due “dragon fruit” rossi che vengono coltivati qui in alternativa al pepe. Vediamo inoltre molte piantagioni di palme da olio, piante di cauciù, ma anche come ci dice Suryadi, tanti cantieri ed entrate di miniere. All'arrivo a Samarinda vediamo il grande fiume Mahakan che attraversiamo sul lungo ponte in ferro. Passando vediamo anche la grande Moschea del centro islamico , la più grande del Kalimantan. Vista dall'auto sembra una città pulita ed ordinata, anche se non mancano le zone vicino ai canali maleodoranti e piene di rifiuti. Suryadi ci porta subito al Cozy HomeStay dove avevo prenotato online con l'intenzione di incontrare poi qui Suryadi, che poi ci ha anticipato venendoci a cercare all'hotel Zurich. Il posto è recente e ben pulito, ma le camere sono piccole e senza finestre; non il massimo per chi dovesse soffrire di claustrofobia. Ma hanno l'aria condizionata e per una notte di passaggio possono anche andare. Ci accordiamo poi con Suryadi per i prossimi giorni, prima di uscire a cenare in un ottimo e ben fornito ristorante El Barilto a due passi da dove siamo alloggiati.

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