Translate

venerdì 24 gennaio 2014

20.01.2014: da Tomohon a Bunaken

Anche stamattina alle sei circa, seppure non è domenica, sono i canti religiosi e la predica annunciata per altoparlanti dall'altra parte della collina a svegliarci. Nei giorni passati qui abbiamo notato la profonda religiosità della popolazione, in grande maggioranza cristiana. Anche nei ristoranti e nelle case, all'ora dei pasti vediamo la gente attorno ai tavoli in preghiera. Noi per prima cosa facciamo chiamare Anthony per verificare la sua disponibilità a venirci a prendere e portarci al porto di Manado per prendere l'imbarcazione per l'isola di Bunaken.
No problem, ci dice, arrivo ancora in mattinata e intanto verifico la disponibilità del trasporto via mare. Intanto, dopo la nostra ultima colazione a base di pancake's, impacchettiamo tutto e ci mettiamo in attesa di Antony. Appena arriva verso le 10.30 carichiamo tutto, salutiamo il proprietario e lo staff di sevizio, e via verso la prossima destinazione: l'isola di Bunaken, davanti a Manado. Intanto il tempo è molto nuvoloso e nebbioso, per cui rinunciamo ad andare a vedere il cratere del Mahawu. Anthony ci porta però su una collina da dove si ha una bellissima vista, anche se un po offuscata dalla nebbia, sulla regione in particolare sul lago di Tondano. Da qui si riesce addirittura a vedere il porto di Bitung all'estremo nord della penisola. Nel ristorante del Belvedere, Antony ci fa provare delle banane fritte accompagnate da una salsa piccante al peperoncino (vedi foto a lato), una specialità Minahasa, che a lui piace molto. Poi passiamo da Tondano scendiamo lentamente verso Airmadidi lungo una stretta valle, dove la strada in vari punti è ancora segnata dall'alluvione della settimana scorsa. A nord di Airmadidi si erge maestoso il vulcano Klabat, che con i suoi 1995m è la montagna più elevata della regione del Nord-Sulawesi.
Intanto Anthony telefonicamente ha ricevuto l'informazione che il battello pubblico per Bunaken, causa il mare troppo agitato, oggi non partirà. Non ci rimane che andare al porto di Wori, molto più a nord di Manado, e cercare li posto su un'imbarcazione privata. Mentre passiamo vicino all'aeroporto di Manado, Anthony riceve una chiamata da una coppia di Svedesi per i quali deve organizzare anche il loro trasporto con un taxista suo amico. Dopo la breve fermata all'aeroporto, continuiamo verso Wori facendo una veloce fermata per comperare una papaya, un ananas, due avocado e un cespo di banane per il modico costo di 20'000Rp (ca. 1.50 CHF). Arrivati a di Wori, vediamo davanti al lungo molo molta gente in attesa dell'alta marea per poter partire verso le varie isole. Ora la marea è bassa e molte imbarcazioni sono all'asciutto sulla sabbia della spiaggia, facendo apparire il paesaggio come dopo un tornado! Intanto Anthony si da da fare per organizzarci non solo il trasporto ma anche l'alloggio a
Bunaken. Qui conosce Sonia, la proprietaria del Seagarden Cottage Resort, con la quale tra un sorriso e una smorfia, riesce a combinarci una buona proposta con trasporto ed alloggio incluso al costo di 600'000Rp per giorno con pensione completa. Ci lasciamo convincere di andare a vedere e decidere poi sul posto. L'unica condizione è di rimanere almeno una notte nel suo Resort, ma visto che arriveremo quando sarà già notte, ci va bene cosi. Dopo le 17, la marea sale ed i primi passeggeri cominciano a salire a bordo della piccola ma stabile imbarcazione. Conosciamo
prima la giovane frizzante Juliet che fa l'istruttrice di immersioni al Living Colors e parla molto bene l'inglese. Poi arrivano a bordo Ricky e Gabriela, dagli USA, che portano con loro una enorme quantità di bagagli, fra valige, sacchi e borse. Ci raccontano che vengono da una spedizione nella jungla del Kalimantan, con diversi studenti di varie università Indonesiane. Ognuno ha fatto una ricerca su qualcosa di specifico, Ricky ci dice di aver cercato e trovato degli uccelli rari. Anche loro alloggeranno al nostro stessoResort. Prima però di prendere il largo, ecco la sorpresa, sull'imbarcazione devono caricare ancora 2.5 ton. di cemento e una bel mazzo di lunghi tondini di ferro. Sonia ci dirà poi che il tutto è per costruire una stazione per sistemare il compressore per riempire le d'aria le bottiglie dei sommozzatori. Verso le 17.30 si parte, prima su mare piatto e vento calmo, ma poi inizia la cavalcata mentre fuori tramonta il sole e diventa sempre più scuro. Davanti a noi si impone l'isola vulcanica di Manado Tua, è di soli 500m, ma elevandosi dal mare, sembra molto più alta! Arriviamo, direttamente sulla spiaggia del Resort, mentre è
già notte fonda. Sonia ci da il benvenuto con un suco di mango della propria pianta, dalla quale passandoci sotto nostro arrivo ho rischiato per pochi centimetri di prenderne uno in testa. Noi riceviamo in nostro onore il Cottage n. 1, il più vicino al mare. Il posto, e ci renderemo solo conto la mattina seguente con la luce, è fantasticamente bello e ben curato. Anche la cena è ottima, con pesce fritto, riso, verdura e tofu che accontenta anche Gabriela e Ricky che sono vegetariani. La notte prima di andare a letto veniamo seguita da due cani, che poi ci faranno la guardia tutta la notte davanti la porta del nostro cottage.


Nessun commento:

Posta un commento