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martedì 7 gennaio 2014

08 - 09.01.2014: Bomba, Patiti Beach, Isole Togian

Stamattina, tanto per cambiare simo stati svegliati dalla pioggia battente sul tetto in lamiera della capanna. Anche il vento soffia forte e non ci ispira proprio ad alzarci. Ma poi verso le otto tutto si calma ed usciti a vedere siamo sorpresi di vedere che il tempo è bello ed il mare è calmo. Usciamo a fare colazione ed ecco che ci raggiunge subito Edy dicendoci che l'imbarcazione per Bomba è arrivata ed è pronta per salpare alle 9.30 circa. Poi, mentre noi con calma ci stiamo preparando, ci viene a farci fretta e a prenderci i bagagli per portarli al vicino punto di partenza per caricarli sulla barca.
Ci lasciamo un po' coinvolgere, sapendo che poi avremmo dovuto aspettare ancora a lungo sul molo. E cosi sarà, ma possiamo assistere allo spettacolo del carico di ogni tipo di materiale sulle barche. Dopo il carico del materiale di dimensioni ridotte tocca a noi, poi alle motociclette e alle cose più voluminose. Dal molo sono in partenza tre imbarcazioni, la nostra, la più piccola, ci porta a Bomba, le altre a Wakai, il centro principale delle Togean e a Malenge, l'isola più a nord. Intanto sulle mie gambe, oltre alle cicatrici delle punture delle pulci d'acqua avute a Bira, si stanno formando delle chiazze rossastre che si espandono e propagano rapidamente; probabilmente
una specie di micosi favorita dall'alta umidità. Con noi sulla barca vi sono anche Ana, spagnola di Majorca e Mauro romano de Roma, che assieme sono diretti a PoyaLiza un Cottage apena prima di Bomba. Noi ci siamo fatti convincere da Edy di andare al Pitate Cottage, un posto appena costruito e dove saremo i primi clienti. Siamo molto curiosi di vedere cosi ci attende. Le imbarcazioni partono poi una dopo l'altra verso le 10.30. La nostra ci dicono, è più slanciata e ha due motori, per cui è più veloce. Di fatto dopo poco tempo e aver salutato per l'ultima volta il nostro Marina Resort, siamo davanti a  tutti, e ben presto anche le altre imbarcazioni scompaiono dalla nostra vista. Splende il sole ed il mare e totalmente piatto, dopo circa un'ora usciti dalla baia di Tomini, il mare si fa un po' ondulato; ma lo spettacolo si fa straordinario con i colori del mare all'approssimarci alle prime isolotti disabitati. Noi dopo aver costeggiato l'isola di Taupan e alcuni altri isolotti raggiungiamo il villaggio di Bomba. Facciamo però prima uno stop a Tojaliza per scaricare Ana e Mauro, mentre noi scendiamo al molo di Bomba, dove già ci attende Nain in nostro albergatore. Carichiamo i nostri bagagli sulla sua piccola barchetta per spostarci al suo piccolo nuovo paradiso. Arrivando, dopo circa 10 minuti di navigazione, vediamo solo un paio di capanne fra le palme da cocco. Nel mezzo una grande costruzione centrale in legno ancora in costruzione. Qui sarà la nostra dimora per i prossimi giorni. Nain, dopo averci offerto il caffè di benvenuto, e colto personalmente dalla pianta una noce di cocco, ci fa vedere orgoglioso le capanne fra le quale possiamo scegliere la nostra. Le capanne sono costruite interamente in legno, come ci dice Nain, tutto prodotto sul posto. Anche il tetto è costruito con stuoie di sago
preparate artigianalmente a Bomba, da suo padre, e portate qui in
barca. Quattro capanne sono già pronte e altre tre sono in preparazione le fondamenta. Siamo in una piccola baia con una spiaggia con davanti a noi vari isolotti, mentre la barriera corallina è a meno di un Km dalla costa. Mila, la moglie di Nain ci prepara degli ottimi pasti. La sera mentre diventa notte, Nain fa partire il generatore che alimenta tutte le luci delle capanne, ma senza interruttore. Nain mi mostra di avere il materiale ma di non sapere come fare l'istallazione. Gli dico di essere elettricista e di volerlo aiutare a fare l'istallazione domani. La notte arriva presto e dopo aver installato le reti contro le zanzare sui letti, andiamo a dormire. Intanto continua la mia preoccupazione per le macchie rossastre apparse sulla pelle delle gambe, ma lentamente anche su un braccio!
La notte la passiamo tranquillamente con quello intervallo di piogge. La mattina attendiamo gli ultimi scrosci di pioggia per alzarci e trovare il sole e una leggera brezza dal mare. Riceviamo da Mila una
colazione a sorpresa con insalata di frutta, con mango, papaya e ananas freschi! L'altra sorpresa arriverà a pranzo, con le patate fritte fatte per noi dopo che Maggie le aveva detto che le piacciono, ma non riesce mai ad averle. Passo il resto della mattina ad istallare l'impianto elettrico con tre interruttori e una presa nella nostra capanna. Si tratta di un'installazione rudimentale con materiale di fortuna, che se fatto in Svizzera si rischierebbe la prigione! Intanto, a causa dei problemi alla mia pelle che non da segni di miglioramento, anzi peggiora, chiediamo a Nain di portarci a Bomba per visitare un dottore. Mentre ci stiamo preparando per partire, ecco arrivare dal mare un minaccioso temporale, che ci fa desistere dall'idea di metterci in mare. Dopo un'oretta il temporale passa, ma oramai è troppo tardi per andare
e poi tornare da Bomba. Decidiamo cosi, tempo permettendolo, di partire domani per Wakai, dove dovremmo trovare un dottore e anche una farmacia. Intanto io estraggo il mio NetTop per aggiornare le foto ed il testo per il Blog. Qui siamo off-line sia per internet, sia per la telefonia mobile. Nain ci dice che da anni hanno promesso di installare un'antenna, ma il governo nazionale è così lontano! Al calar del sole, appena inizia ad oscurarsi ecco che Mila ci chiama per la cena, lei si scusa che oggi non sono riusciti a trovare del pesce, per
cui riceviamo delle uova bollite e messe a marinare in una salsa rossa, delle buone melanzane in salsa di latte di cocco, dell'insalata di pomodori e l'immanacabile riso bianco. Maggie è entusiasta di ricevere un menù vegetariano di suo gradimento e non finisce di complimentarsi con lei. Non ci resta poi che andare a dormire per essere freschi domani mattina per intrapprendere la trasferta in barca fino a Wakai.

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