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sabato 18 gennaio 2014

17 - 19.01.2014: da Manado a Tomohon e relax in altura

Come convenuto ieri con Antony, che nel frattempo ha ricevuto anche Nigell come cliente, oggi dopo la colazione ci sposteremo verso Tomohon. Saremo in una zona di montagna, attorno ai 700m di altura e tranquilla, dove il clima è più fresco e dovrebbe permettermi di curare per qualche giorno i miei problemi cutanei. Antony arriva puntuale dandoci subito la buona notizia che si può andare a Tomohon, ma la cattiva notizia è che, causa di uno scoscendimento la strada principale è bloccata,
cosi che dovremo fare un percorso alternativo lungo il doppio del normale.Salutato Nigell che andrà verso il Tangkoko National Park, partiamo con Antony, dopo aver fatto una buona riserva di Rupie ad uno dei pochi bankomat BNI funzionanti. Tanti sono fuori uso per il fango, altri non hanno la corrente o sono off-line. Nella parte più bassa di Manado i segni della devastazione sono evidenti anche dopo due giorni. Enormi cataste di mobili, e rottami inutilizzabili di ogni genere vengono ancora ammucchiate e caricate sui camion per trasportarli via. Da alcuni parti si vedono anche gente che minuziosamente cerca di separare dai detriti, quanto di utile vi si trova e addirittura togliere strade. Usciamo da Manado dalla medesima strada fatta all'arrivo e anche qui, alla luce del giorno vediamo, specialmente in vicinanza dei ruscelli e fiumi i segni della devastazione. Ne approfittiamo della bella frutta esposta per comperarci una riserva di maghi e banane per i prossimi giorni.Anthony ci dice che in realtà i maggior danni sono stati provocati dall'apertura a monte della diga del lago Tondano e della concomitanza con l'alta marea sulla costa. La diga ha dovuto essere aperta per evitare una rottura incontrollata, con la possibile distruzione totale di Manado. Non so se dar credito alla teoria, ma lui mi dice che non è la prima volta che capita e le autorità non sono ancora riuscite a trovare una soluzione! Il viaggio continua poi lungo la costa fino a Tanawanko, da dove procediamo poi in salita verso la regione montagnosa popolata dai Minahasa, una coltura indigena convertita dagli olandesi al cristianesimo, in gran parte protestante. Qui dominano le chiese cristiane, anche di notevoli dimensioni, ma non manca anche qualche timida moschea! La strada è molto stretta e mostra anche qui i segni lasciati dalle ingenti piogge. Piccoli scoscendimenti e molte piante cadute sui ponti e nelle strette valli. Sono molti i volontari all'opera, con motoseghe, machete, pale ed ogni possibile arnese.  La caratteristica delle abitazioni dei Minahasa è che sono interamente costruite in legno, un po come i nostri chalet. Sono esposte un pò d'appertutto e possono essere scelte, acquistate e fatte trasportare sull posto dove si vuole. Anthony si ferma per mostrarcene alcune esposte al lato della strada.  Anthony riesce con la sua perizia di guida a superare ogni ostacolo, a parte uno! Infatti continuando sulla strada principale ignora i segni fatti con le braccia da un contadino e continua sulla strada .. fino a trovarsela bloccata da una montagna di alberi caduti. Non resta che girare e seguire un'altro percorso alternativo per poi arrivare verso le 11 al Onong's Palace Resort situato a ca. 5Km da Tomohon, nel villaggio di Kinalow. Qui siamo in un idilliaco resort fra le colline della giungla, con delle capanne in legno ben arredate e tranquille. Dopo esserci insediate in una di esse salutiamo e ci congediamo dal nostro autista-guida Anthony, che fa il suo ritorno a Manado in cerca di nuovi clienti. Qui siamo a ca. 700m di altura, la temperatura è fresca (20 - 25o ), anche se l'aria è umida spira quasi sempre un moderaro vento. A lato una foto della nostra capanna, e sotto della spaziosa camera a due letti con zanzareiere. Il posto ideale per passare un paio di giorni in relax e curare i malanni della mia pelle. Peccato che causa i problemi ai cavi il collegamento a Internet non funziona, ogni giorno ci diranno che lo riparano domani ... non ci resta che sperare! Il giorno seguente andiamo a Tomohon, la cittadina più vicina e scopriremo che qui Internet funziona, quindi quando avrò bisogno faremo una capatina, anche per diversificare la cucina che qui al Resort è un po limitata e cara. Intanto ci godiamo questo bellissimo posto fra il verde e con una bella vista sul cono quasi perfetto del vulcano Gunung Lokon che, quando non è nascosto dalle nuvole, con i suoi 1595 è la presenza più vistosa della regione. Spettacolare è il contino mutare del paesaggio con le nebbie e le nuvole che gli fanno da contorno mutando ogni minuto la sua visione. Il Lokon è un vulcano attivo, la cui cima può essere scalata in circa tre ore. L'idea ci attrae, ma ci fa desistere la meteo tanto incerta che cambia ogni mezzora, passando dal sole ad un intenso acquazzone in pochi mituti. Passiamo cosi il tempo sulla terrazza della camera o del ristorante per aggiornare le foto, il Blog e le altre faccende amministrative e informatiche rimaste trascurate finora. 
Anche il terzo giono dopo la colazione al Resort prendiamo  
















metalli e plastiche. Impressionante è la massa di fango entrata nelle case e ancora presente sulle
Dopo i primi due giorni, costatando che le mie macchie sulla pelle stanno migliorando, decidiamo di rimanere un giorno in più approfittando della meteo che intanto sembra migliorare.

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