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sabato 18 gennaio 2014

15.01.2014: da Gorontalo a Manado

Sveglia alle 6 per fare una rinfrescante doccia, seguita dal trattamento della pelle colpita con dell'abbondante talco. Alle fine le macchie rosse sulla pelle, scompaiono dietro il bianco del talco, ma poi con il sudore torna tutto come prima. Riceviamo una scarna colazione prima di metterci in attesa del nostro taxi che dopo aver fatto il giro di raccolta dei passeggeri parte in orario alle 8 dall'ufficio dell'agenzia Garuda. Siamo solo in 5, più l'autista, quindi abbiamo un po più di agio. Anche l'autista è molto prudente e guida con ottima perizia … ciò che ci sorprende e conforta.
Oggi i km da percorrere sono 440, ma la strada dopo la parte iniziale piatta è un continuo su e giù fra il mare e le montagne. La zona che passiamo è totalmente disboscata e coltivata a granoturco, riso, cocco o palme da olio. In prevalenza non in grandi estensioni ma in singoli appezzamenti famigliari. A metà strada ci fermiamo sulla costa a mangiare in un warung famigliare, menù unico (ottimo) con zuppa, pesce alla griglia, riso e verdura. Dopo la ripartenza uno dei compagni di viaggio che parla qualche parola di inglese ci dice di
essere di Manado e ci mostra sul display del suo cellulare un'immagine della città con le case allagate. A segni e gesti riusciamo a capire che la mattina ha piovuto tanto intensamente che un parte della città è stata allagata! Viste l'immagine cominciamo a farci qualche preoccupazione anche perché il cielo nella direzione della nostra meta è tremendamente oscuro. Poi inizia a piovere sempre più intensamente, mentre il mare alla nostra sinistra è scuro come il cafelatte mentre le onde si infrangono minacciose fin quasi sulla strada. A circa 15Km da Manado il traffico si ferma e per un lungo
tempo non si capisce perché, dato che nel senso inverso la circolazione procede quasi normale. Staremo bloccati per quasi tre ore, poi mentre è gia notte, molto lentamente ci avviciniamo il centro, quello che riusciamo a intravvedere sono tanti detriti, fango d'appertutto, e la strada in tanti punti trasformata in fiumi di acqua. Il paesaggio è spettrale anche per la mancanza totale di illuminazione. Nel centro la situazione sembra migliore anche se si vede molto fango e varie strade sono bloccate. Il nostro taxista porta prima i nostri compagni di viaggio alle loro abitazioni nei paraggi dell'università, poi ritorna in centro per portarci al Guesthouse Istanaku. Qui vi è molta gente in giro e grazie al generatore, funziona l'illuminazione. Sembra un'oasi di luce nel mezzo del deserto nero. Intanto sono le 9 di sera . Il nostro viaggio di 8 ore è quindi diventato una lunga maratona di 13 ore!! Ciò non ha giovato molto alla mia già delicata pelle; il risultato è che la macchia rossastra si è ora estesa anche alla schiena. Prima la doccia, anche se fredda, poi una bella sbiancata di talco dappertutto, mi danno un po di sollievo e mi permettono di passare una notte pressoché tranquilla. Anche perché siamo cosi stanchi e provati di
tutto quanto visto e subito oggi.

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