
Sveglia alle 6 per fare una rinfrescante doccia, seguita dal
trattamento della pelle colpita con dell'abbondante talco. Alle fine
le macchie rosse sulla pelle, scompaiono dietro il bianco del talco,
ma poi con il sudore torna tutto come prima. Riceviamo una scarna
colazione prima di metterci in attesa del nostro taxi che dopo aver
fatto il giro di raccolta dei passeggeri parte in orario alle 8
dall'ufficio dell'agenzia Garuda. Siamo solo in 5, più l'autista,
quindi abbiamo un po più di agio. Anche l'autista è molto prudente
e guida con ottima perizia … ciò che ci sorprende e conforta.

Oggi
i km da percorrere sono 440, ma la strada dopo la parte iniziale
piatta è un continuo su e giù fra il mare e le montagne. La zona
che passiamo è totalmente disboscata e coltivata a granoturco,
riso, cocco o palme da olio. In prevalenza non in grandi estensioni
ma in singoli appezzamenti famigliari. A metà strada ci fermiamo
sulla costa a mangiare in un warung famigliare, menù unico (ottimo)
con zuppa, pesce alla griglia, riso e verdura. Dopo la ripartenza uno
dei compagni di viaggio che parla qualche parola di inglese ci dice
di

essere di Manado e ci mostra sul display del suo cellulare
un'immagine della città con le case allagate. A segni e gesti
riusciamo a capire che la mattina ha piovuto tanto intensamente che
un parte della città è stata allagata! Viste l'immagine cominciamo
a farci qualche preoccupazione anche perché il cielo nella direzione
della nostra meta è tremendamente oscuro. Poi inizia a piovere
sempre più intensamente, mentre il mare alla nostra sinistra è
scuro come il cafelatte mentre le onde si infrangono minacciose fin
quasi sulla

strada. A circa 15Km da Manado il traffico si ferma e per
un lungo
tempo non si capisce perché, dato che nel senso inverso la
circolazione procede quasi normale. Staremo bloccati per quasi tre
ore, poi mentre è gia notte, molto lentamente ci avviciniamo il
centro, quello che riusciamo a intravvedere sono tanti detriti, fango
d'appertutto, e la strada in tanti punti trasformata in fiumi di
acqua. Il paesaggio è spettrale anche per la mancanza totale di
illuminazione. Nel centro la situazione sembra migliore anche se si
vede molto fango e varie strade sono bloccate. Il nostro taxista
porta prima i nostri compagni di viaggio alle loro abitazioni nei
paraggi dell'università, poi ritorna in centro per portarci al
Guesthouse Istanaku. Qui vi è molta gente in giro e grazie al
generatore,

funziona l'illuminazione. Sembra un'oasi di luce nel
mezzo del deserto nero. Intanto sono le 9 di sera . Il nostro viaggio
di 8 ore è quindi diventato una lunga maratona di 13 ore!! Ciò non
ha giovato molto alla mia già delicata pelle; il risultato è che la
macchia rossastra si è ora estesa anche alla schiena. Prima la
doccia, anche se fredda, poi una bella sbiancata di talco
dappertutto, mi danno un po di sollievo e mi permettono di passare
una notte pressoché tranquilla. Anche perché siamo cosi stanchi e
provati di

tutto quanto visto e subito oggi.
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