Oggi è arrivato
purtroppo il momento di lasciare questo incantevole paradiso
equatoriale per una lunga tappa di spostamento nautico. Mi alzo
presto e dalla mia amaca assisto ai lavori di pulizia che stanno
facendo davanti alle capanne. Una scopa le fogli da una parte, uno
dall'altra, poi il vento le risponde in giro .. un vero lavoro di
Sisifo. Anche se sembra che più che a lavorare stiano giocando e
divertendosi. Alle 8 arriva l'acqua corrente per l'ultima doccia e per
poi fare l'ultima colazione al Black Marlin. Heiner è un po' deluso
perché le onde sono ancora forti e non potrà fare immersioni nemmeno oggi.
Lo confortano dicendogli che da domani il vento dovrebbe
ridursi!
perché le onde sono ancora forti e non potrà fare immersioni nemmeno oggi.

Noi intanto cominciamo a prepararci per lo spostamento,
prima a Wakai e poi da li con il grande Ferry verso Gorontalo. La
partenza è prevista alle 17 – 18. Subito dopo il pranzo si mettono
in movimento in tanti con sacchi e valige per salire sul motoscafo
che ci deve portare al porto di Wakai. Caricato tutto
con molta perizia per far
finire niente in acqua siamo pronti per far
partire il motoscafo con due motori da 100 cavalli. Appena partiti e
fatto rombare i cavalli con il gaudio del pilota comincia la
cavalcata sulle onde con spruzzi d'acqua da tutte le parti. In alcuni
punti sembra quasi di volare in aria piu che navigare sull'acqua. Io
per non bagnarmi le parti colpite dal rossore della pelle mi metto
davanti e posso assistere pacificamente come gli altri più a poppa
ricevono la loro benedizione marina ad ogni colpo d'onda. Arriviamo
però verso le 14.30, tutti indenni al porto di Wakai dove ci
mettiamo in attesa del Ferry che deve ancora arrivare.
Nel frattempo
partiamo a piedi fare una visita dell'apparente dormiente villaggio e
ci accorgiamo subito che ad ogni angolo escono allo scoperto molti
bambini a salutarci con l'ormai classico e noioso “hello mister” e
chedendo di essere fotografati in tutte le possibili pose. Lasciamo
cosi dietro di noi una striscia di immagini fotografiche di bambini
contenti e gioiosi. Mi fa un un po venire in mente quando anche noi
da bambini ci divertivamo a salutare i turisti. Poi troviamo un
piccolo ristorante al riparo dal cocente sole, dove riusciamo
addirittura a farci servire una fresca birra Bintang. Alle 16
circa,
ecco il tipico suono che segnala l'entrata nel porto della “Tuna
Tomini” il traghetto che partirà ancora prima delle 17,
addirittura in anticipo sull'orario regolare di partenza. Sul
traghetto nessuna auto, molte motociclette e tanti passeggeri, molto
materiale vario e delle galline che ogni tanto fanno sentire il loro
… chi .. chi .. richi! Noi prendiamo il biglietto della classe
Bisnis, ma poi dopo aver constatato la temperatura quasi polare del
con meno locale, decidiamo di rimanere in economy, ma ecco che non
riusciamo più a trovare
posto, e a nessuno interessa la nostra
offerta di fare uno scambio. Strano forse è perché non ci capiscono,
o perché si sentirebbero a disagio in una classe superiore! Non ci
resta che ritornare nella cella frigorifera, cercare il posto in un
angolo con meno correnti d'aria e coprirci con degli indumenti a
maniche lunghe. La notte passerà con buone fasi di sonno .. mentre
senza neanche accorgerci, nel mezzo della notte, attraverseremo la
linea dell'equatore. Alle 3.30 di notte un gong tramite gli
altoparlanti di bordo, sveglia tutti informando che
stiamo entrando
nel porto di Gorontalo. E' ancora notte fonda quando scendiamo dal
traghetto per poi cercare, assieme alla californiana, conosciuta al
Black Marlin, un mezzo di trasporto per andare in città che dista ca
4Km dal porto. Il taxista da noi scelto dopo aver ridotto di un terzo
il prezzo, ci porta all'hotel New Melati, dove con non poche
difficoltà visto l'orario, riusciamo a fare il check-in, fare una
bella doccia ed una breve dormita.





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