Troviamo una spartana colazione
già pronta davanti alla porta della camera. Qui siamo sistemati in
case su palafitte che escono sul mare, sotto i nostri piedi fra le
fessure del pavimento vediamo l'acqua del mare. Il posto è
bellissimo, quasi incantevole, per cui decidiamo di rimanervi diversi
giorni. Il visto Indonesiano scade l'11 di Febbraio, e visto che
siamo a due giorni di viaggio dalla frontiera Malese, possiamo rimane
anche una settimana. Appena alzati facciamo conoscenza dei nostri
vicini, Colette e Serge, due francesi di Tolosa,
che da 25 anni
vengono qui a passare i mesi invernali e hanno adottato un ragazzo
del posto. Con l'aiuto ed il sostegno finanziario di Serge stanno
insediando un Losmen sulla vicina isola di Maratua per la famiglia
del figlio adottivo. Ci invitano nel loro appartamento che
condividono con altri connazionali, a bere un caffè e discutere
sulle loro esperienze Indonesiane e Malesi. Ci informano anche sui
posti migliori per fare snorkeling, che guarda caso è sulla
barriera corallina proprio davanti a dove siamo seduti ora. Con
grande gentilezza ci imprestano anche le loro pinne e maschera per
fare snorkeling. Intanto che stiamo discutendo sulla loro terrazza,
Colette ci indica una grossa tartaruga che sta passando proprio sotto
di noi. Ci dice che questo è un punto di passaggio delle tartarughe
marine che vengono qui a mangiare l'erba del fondale poi quando
arriva al bassa marea ritornano al largo. Serge ci dice che, a sua
conoscenza, non ci sono accessi Wi-Fi funzionanti a Berawan. Ve ne
era uno, ma è guasto ed attendono un nuovo modem per ripararlo, ciò
che potrebbe durare più di una settimana .. o mesi! Lasciato il
nostro alloggio facciamo poi un giro di ispezione dei paraggi a
piedi, prima di finire in un ristorante alla buona a pranzare. Il
pomeriggio con l'alta marea fatto la prima uscita di snorkeling, con
qualche difficoltà iniziale. Prima la maschera ricevuta da Serge
lascia entrare l'acqua, poi una delle due pinne si rompe a metà,
forse perché la plastica rimasta all'asciutto è diventata fragile.
L'uscita mi permette di farmi una prima impressione della situazione
marina. L'acqua è bassa e la barriera è lontana, quindi bisogna
nuotare a lungo solo per iniziare a vedere qualcosa, ma poi si trova
tutto concentrato in poco spazio. Senza uscire lontano riesco a
vedere, mentre si dirigono verso la barriera corallina, tre grosse
tartarughe e molti pesci colorati anche di notevoli dimensioni.
Maggie ha qualche difficoltà con le attrezzature e si limita a fare
solo un piccolo giro di prova. A cena andiamo al Resto Billa, una
costruzione su palafitte sul mare, sulla quale stasera abbiamo anche
un intrattenimento musicale con musica locale. Ci vengono serviti due
enormi pesci alla griglia, prima crediamo che sia uno per due, ma poi
… arriva anche il secondo. Il tutto accompagnato da riso bianco e
verdura .. e naturalmente da una fresca birra Bintag.
Passeremo poi i seguenti sette
giorni in pieno relax, facendo passeggiate, uscite di snorkeling,
discussioni e letture varie. Visitiamo un paio di volte il cantiere
della costruzione del battello del progetto turistici finanziato e
supervisionato da Serge. Si tratta di un barca di 20m, interamente
costruita in legno in stile Bugis, che darà equipaggiata per le
escursioni di gruppi per fare snorkeling. Visitiamo pure la centrale
elettrica che a lato ha istallato addirittura una serie di pannelli
fotovoltaici! Serge ci dirà che dovrebbe riuscire a fornire
l'energia elettrica al villaggio (ca. 2'000 abitanti) per 12 ore.
Obiettivo non raggiunto a causa dei molti condizionatori di recente
installati. Al nostro Losmen conosciamo due bionde svedesi che
vogliono girare per 6 mesi in Asia, anche loro per scappare dal
freddo nordico. Nelle uscite di snorkeling avvistiamo numerose enormi
tartarughe con le quali cerco di nuotare assieme .. senza successo
perché sono ben più veloci di me. La mattina andiamo regolarmente a
colazione da April (lui è un fiero Dayak mentre lei una Filippina),
dove ci facciamo servire pancake o omelette, con caffè nero. Mentre
alla sera vediamo di provare un po tutti i ristoranti del villaggio
(Agusty, Henry's ecc.). Son tutti buoni, abbondanti e a buon mercato.
Facciamo poi anche un lungo giro notturno a piedi per scoprire i
posti interessanti dell'isola. In circa un'ora riusciamo a fare il
giro completo dell'isola a piedi.
Il terzo giorno dopo la
colazione, vado da solo al Derawan Dive Lodge per cercare, dove
secondo Colette, si dovrebbe poter accedere a Internet. In effetti il
collegamento funziona tramite modem-GSM ma è bloccato per mancanza
di credito sull'account. Fatta la ricarica, funziona con sorprendete
qualità. Sarà però per poco tempo, fino a quando un secondo
cliente si collega alla rete … poi sarà un calvario, per cui è
meglio chiudere e attendere un'altra occasione. L'odierna uscita in
snorkeling, questa volta assieme a Maggie, ci permette di avvistare:
una biscia d'acqua bianca e nera, una pastinaca (specie di razza) e
una grande tartaruga. I coralli sono in gran parte sbiaditi, ma ciò
è compensato dalla quantità e bellezza dei pesci. Purtroppo fra i
coralli si trovano molti rifiuti. Raccolgo fra i colorati coralli una
rossa lattina di coca-cola e due di latte condensato che erano
impigliate nei coralli. La sera poi, Serge ci aiuta ad ingaggiare
Yusuf quale guida e pilota per visitare domani (il quarto giorno) le
isole di Kakabane e Sangalaki. Essendo il tempo incerto e le
previsioni sconosciute ci accordiamo di trovarci alle 8 vicino alla
nostra camera, e di decidere poi se andare o no, a dipendenza delle
condizioni del mare.
Escursione
alle isole Kakabane e Marotua: facciamo
un supplemento di colazione al ristorante April con una serie di
pancake alle banane. L'attesa dei pancake's è molto lunga così che
arriviamo in ritardo da Yuasuf, che ci dice subito “no problem, we
have tiime”. L'attraversata in motoscafo, malgrado le peripezie di
navigazione di Yusuff, è molto movimentata, dato che il mare è
abbastanza mosso e le onde ci fanno sobbalzare allegramente per
buona parte del percorso .Fino all'isola di Kakabane ci impieghiamo 1
ora e 30minuti. Qui siamo al coperto dal vento e le onde non
ostacolano più la navigazione. Ci fermiamo subito dopo l'angolo a
sud dell'isola per fare una lunga seduta di snorkeling. Ottimi e
belli i coralli ed i variopinti pesci. Avvistiamo pure una grande
tartaruga mentre esce dalla laguna protetta dalla barriera corallina.
Poi andiamo a piedi per visitare il lago delle meduse innocue. Con la
presenza di un folto gruppo di giovani venuti qui da Tarakan, che
avevamo già incontrati ieri sera. Mentre Maggie sale sul motoscafo,
appoggia male un piede si schiaccia un dito del piede sinistro,
all'inizio niente di grave ma poi colorerà di blu! Nel lago delle
meduse ammiriamo i coralli molli e colorati che crescono sulle radici
delle mangrovie. Un vero spettacolo di colori! Fatto pranzo con
quanto preso con noi prima di partire verso L'isola di Maratua.
All'ultimo momento facciamo cambiare a Yusuf il tragitto; invece di
Sangalaki andiamo a Maratua. Il percorso è un po più lungo per cui
Yusuf deve andare a cercare benzina per avere abbastanza riserva per
il ritorno a Beerewan. A Maratua ci facciamo portare fino all'entrata
della grande baia a forma di U che caratterizza l'isola. Formidabile
lo spettacolo della barriera corallina che in questo momento di bassa
marea crea un intenso contrasto con il mare aperto. Mentre
percorriamo la parte esterna dell'isola Yusuf ci mostra il posto dove
il figlio adottivi di Serge, con il suo aiuto e sostegno, sta per
costruire un resort, con una decina di cabine su palafitte. Appena
prima ci imbattiamo in un gruppo di una dozzina di delfini che ci
seguono e saltano fuori dall'acqua attorno al nostro motoscafo.
Cerchiamo di fotografarli ma con limitata fortuna. Sulla maggior
parte delle foto vediamo solo il mare! All'altezza del Paradise
Lodge Fatto snorkeling per poi cambiare rotta e dirigerci verso il
lungo e movimentato ritorno a Berawan. Il mare molto mosso ed in
particolare la seconda parte della traversata siamo più in aria che
sull'acqua. Rientriamo a Berawan in ca. 2 ore. In serata prima di
cena facciamo una lunga conversazione con Serge sul suo progetto di
turismo ecologico a Maratua. Ceniamo poi con un'enorme pescione (al
costo di soli 50'000Rp) del riso e da bere una capiente noce di cocco
al resto Agusty.
Seguono poi due belle giornate
di relax facendo snorkeling a ripetizione, tagliando i capelli,
leggendo e cercando di aggiornare il Blog e le relative foto. E'
impressionante trovarsele accanto e nuotare con loro. Peccato che
l'unico collegamento wifi ad internet al Belawan Diver Lodge è di
qualità molto scadente e ci permette al massimo, con molta pazienza,
consultare i messaggi e-mail. La sera cerchiamo sempre un altro
locale per cenare, finora sono stati tutti ottimi. Proprio in uno dei
ristoranti, conosciamo Ute e Johann di Willemshafen che anche loro
hanno molte storie di viaggio in Asia da raccontare. Sono appena
arrivati da Phu Quoc nel Vietnam, dove loro erano stati 10 anni, e
noi 6 anni fa durante il nostro giro del mondo. Ci dicono che ora il
posto è diventato un centro per il turismo di massa, con aeroporto,
autostrada e grandi alberghi. I ristoranti propongono, per la nuova
tipologia di clientela i menù in lingua russa! E pensare che ancora
6 anni fa era un posto per i turisti, sacco in spalla, ma si parlava
già dei grandi progetti che ora sono stati realizzati sconvolgendo
tutto e portando una baraonda di trambusto e inquinamento. Passiamo
poi la serata a raccontarci le esperienze di viaggio e a discutere
dei dei temi di attualità e dei problemi del mondo! Al rientro
incontriamo i nostri vicini di camera inglesi arrivati oggi e alle
prese con la loro quinta bottiglia di Bintang da 6 decilitri. Stanno
festeggiando anche perché uno dei due domani rientra in patria;
mentre l'altro ha preso un anno sabbatico e sarà in viaggio ancora
fino a fine anno.
La mattina dopo facciamo
conoscenza con un californiano di origini filippine di nome Leonard
che avevamo preso per un locale. Ci racconta di essere arrivato
dall'isola Filippina di Mindanao fino a Sandakan, nella provincia
malese del Sabah. Un viaggio che avremmo volentieri fatto l'anno
scorso, ma che ci era stato detto essere impossibile. Facendo
snorkeling, la prima mattina riesco a vedere una ventina di enormi
tartarughe, alcune lunghe quasi come il mio corpo, mentre il giorno
dopo neanche una, ma una enormità di grossi pesci. A un cero punto
fra due ammassi di coralli mi imbatto in una lunga processione di
pesci grossi e neri che mi passano davanti come in una processione.
Sono almeno un centinaio e mi fermo come paralizzato per non
disturbarli mentre passano davanti alla mia maschera. I coralli qui
davanti al Danakan, sono i meglio conservati di tutta l'isola, a
gruppi sono ancora vivi e ben colorati, ma in gran parte sono
purtroppo stati distrutti o rovinati. Per la colazione ci siamo
abituati ad andare al resto April, dove ci servono dei ottimi pancake
alle banane, e omelette in alternativa. Qui al Danakan la colazione
non è inclusa ,anche se ci servono caffè e tè a discrezione e
qualche pasticcino. Ogni tanto ne approfittiamo del fruttivendolo
ambulante per comperare, banane, ananas e limoni per il tè. La
penultima sera invitiamo a cena Colette e Serge, passiamo la sera ad
ascoltare le loro storie avventurose di quasi tenta anni qui nel
Borneo; prima nella parte Malese, poi in quella Indonesiana. In
Malesia, nel Sarawak, hanno avuto l'occasione di conoscere Bruno
Manser, l'attivista Svizzero che si era battuto per salvaguardare la
foresta alla popolazione indigena dei Pinang. A diverse riprese
abbiamo addirittura avuto la visita di una enorme tartaruga a pochi
metri davanti alla nostra camera. Uno spettacolo fantastico che non
abbiamo mancato di fotografare. Così come dalla terrazza
fotografiamo dei bellissimi “Lion Fish”, una biscia bianco e
nera, delle pastinache (una specie di razza) e vari altri pesci,
gamberi ed esseri acquatici. L'ultima giornata la passiamo cercando
di riorganizzare i nostri bagagli, fare le pulizie ed organizzare il
viaggio di domani fino a Tarakan, ciò che facciamo con l'aiuto di
Paparina patron del Danakan, e di Serge. L'ultima sera andiamo a cena
con Ute e Johann e due altri tedeschi appena arrivati oggi.
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