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lunedì 3 febbraio 2014

02-08.02.2014: una settimana di relax sull'isola di Derawan

Troviamo una spartana colazione già pronta davanti alla porta della camera. Qui siamo sistemati in case su palafitte che escono sul mare, sotto i nostri piedi fra le fessure del pavimento vediamo l'acqua del mare. Il posto è bellissimo, quasi incantevole, per cui decidiamo di rimanervi diversi giorni. Il visto Indonesiano scade l'11 di Febbraio, e visto che siamo a due giorni di viaggio dalla frontiera Malese, possiamo rimane anche una settimana. Appena alzati facciamo conoscenza dei nostri vicini, Colette e Serge, due francesi di Tolosa,
che da 25 anni vengono qui a passare i mesi invernali e hanno adottato un ragazzo del posto. Con l'aiuto ed il sostegno finanziario di Serge stanno insediando un Losmen sulla vicina isola di Maratua per la famiglia del figlio adottivo. Ci invitano nel loro appartamento che condividono con altri connazionali, a bere un caffè e discutere sulle loro esperienze Indonesiane e Malesi. Ci informano anche sui posti migliori per fare snorkeling, che guarda caso è sulla barriera corallina proprio davanti a dove siamo seduti ora. Con grande gentilezza ci imprestano anche le loro pinne e maschera per fare snorkeling. Intanto che stiamo discutendo sulla loro terrazza, Colette ci indica una grossa tartaruga che sta passando proprio sotto di noi. Ci dice che questo è un punto di passaggio delle tartarughe marine che vengono qui a mangiare l'erba del fondale poi quando arriva al bassa marea ritornano al largo. Serge ci dice che, a sua conoscenza, non ci sono accessi Wi-Fi funzionanti a Berawan. Ve ne era uno, ma è guasto ed attendono un nuovo modem per ripararlo, ciò che potrebbe durare più di una settimana .. o mesi! Lasciato il nostro alloggio facciamo poi un giro di ispezione dei paraggi a piedi, prima di finire in un ristorante alla buona a pranzare. Il pomeriggio con l'alta marea fatto la prima uscita di snorkeling, con qualche difficoltà iniziale. Prima la maschera ricevuta da Serge lascia entrare l'acqua, poi una delle due pinne si rompe a metà, forse perché la plastica rimasta all'asciutto è diventata fragile. L'uscita mi permette di farmi una prima impressione della situazione marina. L'acqua è bassa e la barriera è lontana, quindi bisogna nuotare a lungo solo per iniziare a vedere qualcosa, ma poi si trova tutto concentrato in poco spazio. Senza uscire lontano riesco a vedere, mentre si dirigono verso la barriera corallina, tre grosse tartarughe e molti pesci colorati anche di notevoli dimensioni. Maggie ha qualche difficoltà con le attrezzature e si limita a fare solo un piccolo giro di prova. A cena andiamo al Resto Billa, una costruzione su palafitte sul mare, sulla quale stasera abbiamo anche un intrattenimento musicale con musica locale. Ci vengono serviti due enormi pesci alla griglia, prima crediamo che sia uno per due, ma poi … arriva anche il secondo. Il tutto accompagnato da riso bianco e verdura .. e naturalmente da una fresca birra Bintag.
Passeremo poi i seguenti sette giorni in pieno relax, facendo passeggiate, uscite di snorkeling, discussioni e letture varie. Visitiamo un paio di volte il cantiere della costruzione del battello del progetto turistici finanziato e supervisionato da Serge. Si tratta di un barca di 20m, interamente costruita in legno in stile Bugis, che darà equipaggiata per le escursioni di gruppi per fare snorkeling. Visitiamo pure la centrale elettrica che a lato ha istallato addirittura una serie di pannelli fotovoltaici! Serge ci dirà che dovrebbe riuscire a fornire l'energia elettrica al villaggio (ca. 2'000 abitanti) per 12 ore. Obiettivo non raggiunto a causa dei molti condizionatori di recente installati. Al nostro Losmen conosciamo due bionde svedesi che vogliono girare per 6 mesi in Asia, anche loro per scappare dal freddo nordico. Nelle uscite di snorkeling avvistiamo numerose enormi tartarughe con le quali cerco di nuotare assieme .. senza successo perché sono ben più veloci di me. La mattina andiamo regolarmente a colazione da April (lui è un fiero Dayak mentre lei una Filippina), dove ci facciamo servire pancake o omelette, con caffè nero. Mentre alla sera vediamo di provare un po tutti i ristoranti del villaggio (Agusty, Henry's ecc.). Son tutti buoni, abbondanti e a buon mercato. Facciamo poi anche un lungo giro notturno a piedi per scoprire i posti interessanti dell'isola. In circa un'ora riusciamo a fare il giro completo dell'isola a piedi.
Il terzo giorno dopo la colazione, vado da solo al Derawan Dive Lodge per cercare, dove secondo Colette, si dovrebbe poter accedere a Internet. In effetti il collegamento funziona tramite modem-GSM ma è bloccato per mancanza di credito sull'account. Fatta la ricarica, funziona con sorprendete qualità. Sarà però per poco tempo, fino a quando un secondo cliente si collega alla rete … poi sarà un calvario, per cui è meglio chiudere e attendere un'altra occasione. L'odierna uscita in snorkeling, questa volta assieme a Maggie, ci permette di avvistare: una biscia d'acqua bianca e nera, una pastinaca (specie di razza) e una grande tartaruga. I coralli sono in gran parte sbiaditi, ma ciò è compensato dalla quantità e bellezza dei pesci. Purtroppo fra i coralli si trovano molti rifiuti. Raccolgo fra i colorati coralli una rossa lattina di coca-cola e due di latte condensato che erano impigliate nei coralli. La sera poi, Serge ci aiuta ad ingaggiare Yusuf quale guida e pilota per visitare domani (il quarto giorno) le isole di Kakabane e Sangalaki. Essendo il tempo incerto e le previsioni sconosciute ci accordiamo di trovarci alle 8 vicino alla nostra camera, e di decidere poi se andare o no, a dipendenza delle condizioni del mare.
Escursione alle isole Kakabane e Marotua: facciamo un supplemento di colazione al ristorante April con una serie di pancake alle banane. L'attesa dei pancake's è molto lunga così che arriviamo in ritardo da Yuasuf, che ci dice subito “no problem, we have tiime”. L'attraversata in motoscafo, malgrado le peripezie di navigazione di Yusuff, è molto movimentata, dato che il mare è abbastanza mosso e le onde ci fanno sobbalzare allegramente per buona parte del percorso .Fino all'isola di Kakabane ci impieghiamo 1 ora e 30minuti. Qui siamo al coperto dal vento e le onde non ostacolano più la navigazione. Ci fermiamo subito dopo l'angolo a sud dell'isola per fare una lunga seduta di snorkeling. Ottimi e belli i coralli ed i variopinti pesci. Avvistiamo pure una grande tartaruga mentre esce dalla laguna protetta dalla barriera corallina. Poi andiamo a piedi per visitare il lago delle meduse innocue. Con la presenza di un folto gruppo di giovani venuti qui da Tarakan, che avevamo già incontrati ieri sera. Mentre Maggie sale sul motoscafo, appoggia male un piede si schiaccia un dito del piede sinistro, all'inizio niente di grave ma poi colorerà di blu! Nel lago delle meduse ammiriamo i coralli molli e colorati che crescono sulle radici delle mangrovie. Un vero spettacolo di colori! Fatto pranzo con quanto preso con noi prima di partire verso L'isola di Maratua. All'ultimo momento facciamo cambiare a Yusuf il tragitto; invece di Sangalaki andiamo a Maratua. Il percorso è un po più lungo per cui Yusuf deve andare a cercare benzina per avere abbastanza riserva per il ritorno a Beerewan. A Maratua ci facciamo portare fino all'entrata della grande baia a forma di U che caratterizza l'isola. Formidabile lo spettacolo della barriera corallina che in questo momento di bassa marea crea un intenso contrasto con il mare aperto. Mentre percorriamo la parte esterna dell'isola Yusuf ci mostra il posto dove il figlio adottivi di Serge, con il suo aiuto e sostegno, sta per costruire un resort, con una decina di cabine su palafitte. Appena prima ci imbattiamo in un gruppo di una dozzina di delfini che ci seguono e saltano fuori dall'acqua attorno al nostro motoscafo. Cerchiamo di fotografarli ma con limitata fortuna. Sulla maggior parte delle foto vediamo solo il mare! All'altezza del Paradise Lodge Fatto snorkeling per poi cambiare rotta e dirigerci verso il lungo e movimentato ritorno a Berawan. Il mare molto mosso ed in particolare la seconda parte della traversata siamo più in aria che sull'acqua. Rientriamo a Berawan in ca. 2 ore. In serata prima di cena facciamo una lunga conversazione con Serge sul suo progetto di turismo ecologico a Maratua. Ceniamo poi con un'enorme pescione (al costo di soli 50'000Rp) del riso e da bere una capiente noce di cocco al resto Agusty.
Seguono poi due belle giornate di relax facendo snorkeling a ripetizione, tagliando i capelli, leggendo e cercando di aggiornare il Blog e le relative foto. E' impressionante trovarsele accanto e nuotare con loro. Peccato che l'unico collegamento wifi ad internet al Belawan Diver Lodge è di qualità molto scadente e ci permette al massimo, con molta pazienza, consultare i messaggi e-mail. La sera cerchiamo sempre un altro locale per cenare, finora sono stati tutti ottimi. Proprio in uno dei ristoranti, conosciamo Ute e Johann di Willemshafen che anche loro hanno molte storie di viaggio in Asia da raccontare. Sono appena arrivati da Phu Quoc nel Vietnam, dove loro erano stati 10 anni, e noi 6 anni fa durante il nostro giro del mondo. Ci dicono che ora il posto è diventato un centro per il turismo di massa, con aeroporto, autostrada e grandi alberghi. I ristoranti propongono, per la nuova tipologia di clientela i menù in lingua russa! E pensare che ancora 6 anni fa era un posto per i turisti, sacco in spalla, ma si parlava già dei grandi progetti che ora sono stati realizzati sconvolgendo tutto e portando una baraonda di trambusto e inquinamento. Passiamo poi la serata a raccontarci le esperienze di viaggio e a discutere dei dei temi di attualità e dei problemi del mondo! Al rientro incontriamo i nostri vicini di camera inglesi arrivati oggi e alle prese con la loro quinta bottiglia di Bintang da 6 decilitri. Stanno festeggiando anche perché uno dei due domani rientra in patria; mentre l'altro ha preso un anno sabbatico e sarà in viaggio ancora fino a fine anno.
La mattina dopo facciamo conoscenza con un californiano di origini filippine di nome Leonard che avevamo preso per un locale. Ci racconta di essere arrivato dall'isola Filippina di Mindanao fino a Sandakan, nella provincia malese del Sabah. Un viaggio che avremmo volentieri fatto l'anno scorso, ma che ci era stato detto essere impossibile. Facendo snorkeling, la prima mattina riesco a vedere una ventina di enormi tartarughe, alcune lunghe quasi come il mio corpo, mentre il giorno dopo neanche una, ma una enormità di grossi pesci. A un cero punto fra due ammassi di coralli mi imbatto in una lunga processione di pesci grossi e neri che mi passano davanti come in una processione. Sono almeno un centinaio e mi fermo come paralizzato per non disturbarli mentre passano davanti alla mia maschera. I coralli qui davanti al Danakan, sono i meglio conservati di tutta l'isola, a gruppi sono ancora vivi e ben colorati, ma in gran parte sono purtroppo stati distrutti o rovinati. Per la colazione ci siamo abituati ad andare al resto April, dove ci servono dei ottimi pancake alle banane, e omelette in alternativa. Qui al Danakan la colazione non è inclusa ,anche se ci servono caffè e tè a discrezione e qualche pasticcino. Ogni tanto ne approfittiamo del fruttivendolo ambulante per comperare, banane, ananas e limoni per il tè. La penultima sera invitiamo a cena Colette e Serge, passiamo la sera ad ascoltare le loro storie avventurose di quasi tenta anni qui nel Borneo; prima nella parte Malese, poi in quella Indonesiana. In Malesia, nel Sarawak, hanno avuto l'occasione di conoscere Bruno Manser, l'attivista Svizzero che si era battuto per salvaguardare la foresta alla popolazione indigena dei Pinang. A diverse riprese abbiamo addirittura avuto la visita di una enorme tartaruga a pochi metri davanti alla nostra camera. Uno spettacolo fantastico che non abbiamo mancato di fotografare. Così come dalla terrazza fotografiamo dei bellissimi “Lion Fish”, una biscia bianco e nera, delle pastinache (una specie di razza) e vari altri pesci, gamberi ed esseri acquatici. L'ultima giornata la passiamo cercando di riorganizzare i nostri bagagli, fare le pulizie ed organizzare il viaggio di domani fino a Tarakan, ciò che facciamo con l'aiuto di Paparina patron del Danakan, e di Serge. L'ultima sera andiamo a cena con Ute e Johann e due altri tedeschi appena arrivati oggi.

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