Translate

lunedì 17 febbraio 2014

17.02.2014: a Sandakan

Colazione semplice con toast e marmellata e caffè all'accogliente ostello. Poi usciti a cercare un nuovo alloggio, questo è un po angusto e tetro. Dopo un po di ricerca troviamo l'hotel Alonto, pulito, tranquillo vicino al mare r di recente ristrutturazione. Partiamo poi alla ricerca Tourist  Office, dove un gentile e loquace signora di evidenti origini cinesi ci spiega cosa possiamo vedere e fare qui a Sandakan. Seguendo i suoi consigli percorriamo parzialmente il giro turistico della città.
Vediamo quindi i vari monumenti dedicati alle vicende vissute durante la seconda guerra mondiale,
il museo alla scrittrice americana-canadese Agnes Keith, l'English Tea House, il tempio cinese per poi ritornare in centro città. Il percorso è impegnativo perché parzialmente in salita e fa molto caldo e umido. Sandakan è stata insediata dagli inglesi nel 1879 da William Pryer, come avamposto per la regione del Borneo del Nord. Divenne poi molto importante per il prospero commercio del legame, a tal punto che si dice che era la città con più milionari al mondo, molti di più di Londra. Poi durante la seconda guerra mondiale fu occupata dai Giapponesi. Nel 1945 per liberarla, si fa per dire, fu bombardata a zero dagli anglo-australiani. Nel museo vediamo le varie foto fra le quali quelle del 45 (solo macerie) e del 48 con la città già completamente ricostruita. Anche nella casa ricostruita della scrittrice Keith (http://en.wikipedia.org/wiki/Agnes_Newton_Keith) vediamo molte foto storiche della città e dell'industria del legname che le portò tanta ricchezza, però solo per pochi!! In pratica un bell'esempio del solito saccheggio coloniale! Il marito della Kaith era il responsabile del “Forest Conservation Office”, che bel nome per chi non faceva altro che partecipare al saccheggio della foresta (allora ancora) vergine del Borneo. E' comunque interessante vedere sul posto le immagini e le descrizioni della storia e del modo di vivere di un parte così remota ((almeno per noi europei) del mondo. Oggi Sandakan vive in pratica della coltivazione della palma da olio, diventata la
monocultura imperante dell'intero Borneo. Gli operatori turistici fanno di tutto per dare ancora un certo senso di ambiente forestale tropicale, ma all'infuori di qualche parco protetto, sembra esisti solo la palma da olio. Terminiamo poi il nostro giro al pittoresco porto dei pescatori con annesso grande mercato. E' sera ma si può ancora trovare del pesce fresco sulle bancarelle del mercato. Poi ceniamo sul lungomare dell'ex porto commerciale, ora trasformato in zona pedonale e con tanti ristoranti e bar. Sembra quasi di essere in una oasi di freschezza e tranquillità rispetto al resto della città.



Nessun commento:

Posta un commento