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lunedì 10 febbraio 2014

10.02.2014: da Tarakan a Tawau in Malesia con difficoltà di frontiera

Ci svegliamo mentre fuori piove intensamente da diverso tempo, tanto che i vetri della finestra della nostra camera al quarto piano, sono completamente bagnati. Il sole si è già alzato da un'ora, ma le nuvole nere fanno sembrare che sia ancora notte. Facciamo colazione con le poche cose accessibili per noi, vedi caffe, scrambled egg e banane. Prendiamo poi i bagagli e con le istruzioni della ricezionista dell'hotel raggiungiamo in minibus-taxi il porto delle imbarcazioni domestiche per Nunukan, l'ultima città indonesiana prima del confine con la Malesia.
Il traghetto diretto da Tarakan a Tawau in Malesia è stato sostituito da due corse in speedboat e bisogna fare tappa a Nunukan. L'autista del minibus ci assiste per comperare i biglietti e ci accompagna fino al molo di partenza del nostro speedboat della Nikla Express che parte fra un'ora alle 10.15. Al molo intanto vediamo portar via in ambulanza un paziente ammalato arrivato con una imbarcazione e che si tiene la testa fra le mani. Nell'attesa faccio conoscenza con Suliman, un anziano malese di origini indonesiane che parla abbastanza bene l'inglese e vive a Semporna,una delle nostre prossime destinazioni. Mi racconta tutta la sua vita e mi dice di avere due fratelli a Manado, che ha appena visitato ed è ora sul viaggio di ritorno. Mi da molti consigli ed informazioni sulla vita e le sue esperienze fatte nella sua vita da queste parti. Mi dice di avere due passaporti, uno del cuore, alludendo a quello indonesiano e l'altro, quello malese per il portafoglio (for the money). Si offre per farci da guida ed aiutarci a fare il viaggio fino a Semporna. Per noi fa comodo perché così evitiamo di continuare a chiedere informazioni a destra e sinistra. Partiamo con il motoscafo veloce con 15 min di ritardo, mai 5 potenti motori da 200PS l'uno ci permetteranno di ricuperare subito il ritardo. Il viaggio è molto tranquillo e possiamo stare all'esterno fino a poche miglia dall'arrivo quando ci chiamano per rientrare dato che siamo in mare aperto e le onde ci fanno un pochino sobbalzare. A Nunukan con l'aiuto di Suliman prendiamo un Minibus assieme per spostarci dal porto domestico a quello internazionale, ma siccome arriviamo in periodo di pranzo tutto è chiuso fino alle due del pomeriggio. Intanto comperiamo i biglietti per il prossimo speedboat fra Nunukan e la città Malese di Tawau e passiamo il tempo conversando con Suliman, che nel frattempo si è trovato un accompagnatore sorvegliante del posto che lo aiuta a portare e curare i bagagli. Poi appena apre la dogana partiamo, ma ecco subito la sorpresa! Dopo aver controllato i nostri passaporti il funzionario ci fa capire che qualcosa non va bene e ci invita a seguirlo dal suo capo. Entrati nell'ufficio i due iniziano a contare sul calendario per dirci che abbiamo superato di due giorni i sessanta previsti dal nostro visto. In effetti, realizzo in quel momento che il visto non è di due mesi, perché scadrebbe domani 11 febbraio, ma di sessanta giorni, e considerato che i mesi di dicembre e gennaio hanno 31 giorni, ecco la fregatura! Ci dicono subito che questo costa caro, cioè 20$ al giorno per due persone per complessivi 80 dollaroni! Gli chiediamo di essere clementi, dopotutto l'Indonesia è un bel paese che ci è molto piaciuto ed essere puniti con una multa così grande non ci sembra tanto bello. Fra sorrisi e cortesie inizia la trattativa! Si inizia da un milione di Rupie, si scende a 900 poi a 800'000 alla fine mostrando che nel portafoglio mi sono rimasti giusti giusti, (per puro caso!) 700'000Rupie (ca 50CHF) ecco che si accontentano, incassano e ci augurano buona continuazione del viaggio. Visto che lo spedboat è in ritardo abbiamo ancora giusto il tempo per fare un veloce pranzo con Suliman e il suo aiutante, in un pulito e ospitale Warung del porto. Percorriamo il percorso fra Nunukan e Tawau con un potete entrobordo in ca 45 minuti. Sull'imbarcazione facciamo molte conoscenze con indonesiani di Jawa, Sulawesi e Kalimantan che per vari motivi si stanno recando in Malesia. Tante storie hanno in comune parenti già emigrati in Malesia, cosichè per tanti di loro sembra essere un po' il viaggio nella terra promessa. Intanto Suliman, che continua a chiamarmi fratello, ci propone di continuare il viaggio con lui fino a Semporna condividendo l'auto assieme. Con il bus ci vorrebbero 2 ore con l'auto solo 1 e mezza. Il piano non andrà in porto perchè al controllo di frontiera di Tawau il solerte funzionario scopre che il nostro passaporto è valido solo 5 mesi! Invece di sei coprevisti dalle regole malesi di immigrazione. Cerchiamo di chiedere clemenza ma veniamo dirottati verso la capa dell'ufficio, una burbera signora in un po obesa che da subito non ci sembra voler essere troppo flessibile, anzi ci fa capire che ci potrebbe rispedire in Indonesia, dove avremmo lo stesso problema o al posto di polizia per farci attendere finché non riceviamo un nuovo passaporto. Ci fanno entrare nell'ufficio e dopo un po di discussioni ci viene data la possibilità di entrare per un mese alla condizione di mostrare il biglietto per il volo di uscita del paese. Ci viene l'idea di prendere un biglietto low cost per Singapore, ma poi lei ci avverte che anche li rischieremmo di essere nella stessa situazione dato anche loro chiedono la validità del passaporto di sei mesi. Per finire non ci resta che accettare la proposta e di cercare la possibilità di prenotare il volo di ritorno. Intanto Suleiman che ci aveva atteso fuori ci saluta dicendoci che ha cercato di tutto per aiutarci, ma nella nostra situazione non aveva alcuna possibilità; per la sua religione si sentiva autorizzato ad abbandonarci alla nostra sorte! L a burbera funzionaria, un po' ammorbidita ci acconsente di usare il loro Wi-Fi per collegarmi ad Internet e per fare la ricerca e la prenotazione on-line del volo di ritorno. Dopo non poche peripezie riesco a collegarmi con il mio NetTop, con il quale acquisto il volo di ritorno Kuala Lumpur – Milano per il 10 marzo con Ethihad Airway. Mostro sullo schermo il biglietto elettronico del volo, dato che per stamparlo averi avuto altre complicazioni. Intanto il loro ufficio è già chiuso, e dobbiamo uscire dal retro, quando con il passaporto timbrato, ma con l'osservazione della limitazione in mano possiamo lasciare finalmente l'ufficio doganale. Usciamo poi dal porto per cercare l'hotel più vicino perché siamo stanchi e fa molto caldo. Troviamo subito il Grace & Chester Hotel, pulito e conveniente. Prima di cena faccio una puntata al Bankomat più vicino per prelevare i primi Ringgit malesi. Ceniamo poi in uno spazio aperto con molti piccoli stand di cucina etnica asiatica. Riceviamo qui il succo di avocado più grande ricevuto finora, un bicchierone di un litro … mh.. mh ottimo e rinfrescante.

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