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giovedì 13 febbraio 2014

14 -15.02.2014: sull'isola di Mabul a fare snorkeling

Ci alziamo presto per fare colazione al Dragon Inn ed affrontare una intensa giornata di spostamento marittimo da Semporna all'isola di Mabul nel Parco delle isole Situpan. L'appuntamento per la partenza all'ufficio del Oncle Chang è alle 7.30, ma non partiremo che alle 8.15 con un gruppo di una ventina di persone, in prevalenza cinesi. Siamo su un'imbarcazione abbastanza stabile, usata per il trasporto dei sommozzatori, ma dopo metà tragitto quando il mare si fa ondulato iniziamo a sobbalzare allegramente.
Tanto che le quattro cinesine sedute sulla prua iniziano a preoccuparsi e si aggrappano a quello che possono per non farsi sballottare troppoA questo scopo tornano comode anche le maniglie del mio pesante sacco. Sopravviviamo però, un po bagnati ma indenni la traversata di 45 minuti fino alla piattaforma dell'Oncle Chang Dive Lodge. L'unico che si è divertito è stato il pilota che con il sorriso sulle labbra ci da il benvenuto sull'isola. Segue poi un tè di benvenuto ed il check-inn della camera, la nostra è la CH3, a pochi passi dal ristorante. La piattaforma è molto estesa e offre posto per tutte le esigenze dei Backpaker e degli ospiti
VIP. Alle 10 dopo aver ricevuto le attrezzature partiamo con un motoscafo per la prima uscita di snorkeling, un centinaio di metri davanti alla nostra ubicazione. Rimarremo un'ora e mezza sopra la barriera corallina con la bassa marea, dove avvistiamo molti esci colorati di varie dimensioni, ma prevalentemente piccoli. I coralli non son un gran che, molto sbiaditi e tanti rovinati. Ne avevamo visti di molto più belli e vivi a Berewan e a Bunaken! Ci fa un po stato che i giovani cinesi che sono con noi più che a vedere i pesci ed i coralli interessa nuotare e giocare fra di loro. Uno si diverte a raccogliere dal fondo delle stelle marine,
finché a segni gli faccio capire che sono delle creature che vivono in acqua e non nell'aria. Al rientro pranziamo con un abbondante buffet, la solita battaglia con i cinesi a creare il solito trambusto e lasciare un casino di roba dappertutto! Nel pomeriggio, Maggie rimane in camera, ed io esco da solo a fare il secondo giro di snorkeling. Sul nostro motoscafo ci sono anche cinque, due Svizzeri, che fanno immersioni con le bombole. La zona scelta è quella davanti alla piattaforma petrolifera dismessa di cinque piani, che viene usata ora come alloggio e base per fare immersioni. Anche qui però non troviamo niente di travolgente,
almeno per lo snorkeling. I coralli sono in gran parte distrutti, si salvano i pesci sul riff per la loro moltitudine ed i variopinti colori. Fra gli avvistamenti odierni anche un polipo. Al rientro ci godiamo, prima della cena, il bellissimo tramonto davanti alla nostra camera. Poi prima di andare a dormire notiamo un certo trambusto proprio davanti alla nostra camera, è dovuto ad una tartaruga che sta brucando l'erba e ogni tanto, tra il gaudio degli spettatori, emerge per respirare. Lo spettacolo dura a lungo, tanto che alle 22 abbiamo ancora un cospicuo gruppo di rumorosi cinesi ad aspettare le evoluzioni della tartaruga marina.
Il secondo giorno lo passiamo in relax facendo una sola uscita di snorkeling nel pomeriggio all'isola vicina di Kapalai. Niente di eccezionale il viaggio di 30 minuti in ogni direzione non ne vale assolutamente la pena. I coralli visti sono in uno stato desolante, si salvano a malapena i pesci colorati, ma in ogni modo è tutto meglio sull'isola di Mabul dove siamo alloggiati. Durante il viaggio facciamo conoscenza con una coppia di giovani Svedesi che stanno facendo due settimane di vacanza in Malesia. Al rientro facciamo poi un giro a piedi dell'isola passando per i vari e zone abitate dagli indigeni Bajau, che si
sono qui insediati, dopo aver abbandonato la loro caratteristica di nomadi del mare. Vediamo in giro molti bambini, forse anche perché questi vengono poi mandati a chiedere l'elemosina ai turisti dei vari resort. Infatti anche davanti alla nostra camera continuano a girare con le loro barchette in legno; qualche volta a cercare di vendere qualche pesce, granchio o calamaro da loro pescato o ricevuto da qualche pescatore, altre volte soni li solo a tendere la mano. Stamattina mentre stavo leggendo davanti alla nostra camera assisto ad una scena tipica di mal-comportamento da parte di certi turisti. Appena arrivata la barca
con i nuovi ospiti una coppia di turisti indigeni pensa bene di gettare loro dei dolciumi impacchettati nella solita plastica multicolore. La quantità è però inferiore al numero delle bocche in attesa. Il risultato è che alcuni ricevono, altri no ... poi c'è chi ne ha due e chi niente, chi ride e schernisce gli altri, e chi piange perché non ha ricevuto niente. Ma il peggio, viene dopo; spacchettato e mangiato il contenuto, l'involucro di plastica viene abbandonato in mare. Ecco il motivo perché in queste situazioni è meglio non mai dare niente, o al massimo delle banane o
qualcos'altro da mangiare, ma che non crea rifiuti persistenti!. La sera, oggi è sabato, dobbiamo subire fino a mezzanotte un concerto di musica anglo-malese ad alto volume sonoro. Intanto la luna piena illumina un bella notte tropicale con sullo sfondo le piante di cocco che sovrastano le case su palafitte a lato della nostra piattaforma.

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