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mercoledì 26 febbraio 2014

23-26.02.2014: a Kota Kinabalu

Il nostro primo giorno completo a KK, è contrassegnato dal Sunday Market, il mercato della domenica che vede l'intero quartiere Gaya, dove siamo sistemati anche noi, trasformato in un enorme mercato di ogni genere di cosa. Noi però la prendiamo con calma, alzandoci alle 9, andando a comperarci della pasticceria, e facendo colazione dal cinese a due passi dal nostro hotel. Qui sono molto gentili ed accoglienti e ci acconsentono senza problemi di portare cibo dall'esterno. Ci sentiamo un po osservati dai locali che mangiano a colazione
già quello che noi mangeremmo solo a pranzo o a cena.Poi partiamo alla scoperta del mercato che inizia proprio davanti al ristorante dove abbiamo fatto colazione. E' impressionante la molteplicità dei prodotti esposti, si va dalla frutta e verdura, ai souvenir fino agli animali domestici e ai prodotti medici naturali. C'è ne veramente per tutti i gusti, io mi interesso particolarmente per le piante da frutta ed i fiori. Notevole la diversità delle piante, dal classico mango alla
papaia, al durian, ma anche al melograno agli agrumi: La nota dolente la trovo però per le orchidee, anch'esse offerte in gran massa; quelle grandi e colorate che attirano maggiormente l'attenzione, la venditrice mi dice che vengono come lei dalla Thailandia. Ed io che credevo che il Borneo fosse la patria delle orchidee! Mi faccio servire per assaggiare un bicchiere di succo fresco di Durian che a tanti non piace per il penetrante odore. E' talmente osteggiato che molti alberghi proibiscono espressamente di portarli in camera. Io lo trovo ottimo e dissetante!. Torniamo in camera per riposarci un po, ed al ritorno in strada alle 14 circa tutto il mercato quasi per incanto è sparito. Ci pare incredibili che in cosi poco tempo si possa sgomberare una massi così enorme di prodotti. Ma se li si vede a lavorare si nota la somiglianza con le formiche .. sembra si muovono a casaccio, ma invece fanno tutti un piccolo ma ben organizzato lavoro. Noi dedichiamo poi il resto del pomeriggio alla cultura andando a visitare i musei cittadini, fra i quali quello che maggiormente mi interessava: quello della civiltà islamica. Interessante l'esposizione con le varie descrizioni in inglese dei vari principi coranici per la vita giornaliera, sui vestiti, gli usi ed i costumi. Rimango un po sorpreso leggendo che il Corano vieta, o sconsiglia, agli uomini di portare vestiti di seta o ornamenti in oro in quanto non moralmente accettabili nei confronti dei poveri! Mi sbaglierò, ma credo sia un principio non arrivato fino alle corti dei Sultani, Sceicchi, Emiri ecc.. Loro sicuramente avranno trovato nel Corano una qualche sura per motivarne l'uso! Interessante è stata anche l'esposizione speciale sulla usanza e la tradizione di consumare la noce di Betel in Malesia ma anche nel resto dell'Asia. Anche l'enorme museo storico di Sabah è molto istruttivo con molte vecchie foto dalle prime esperienze coloniali come British Nord Borneo, lo sviluppo economico, all'implicazione nella seconda guerra mondiale, all'indipendenza e all'annessione con lo stato Malese fino ai tempi nostri. Dal Museo facciamo poi un lungo giro a piedi per vedere e fotografare al tramonto la nuova ed enorme Moschea statale del Sabah. Il ritorno a piedi ed in bus è un po tribolato, ma arriviamo giusto per la cena al mercato notturno vicino al molo dei pescatori. Qui in molti stand propongono pesce fresco ed ogni genere di seefood che si possono ordinare a piacimento. Noi scegliamo un bel pesce rosso (un red grouper) di un Kg alla griglia con verdura e riso accompagnati da una Tiger (birra di Singapore). Appena togliamo la macchina fotografica abbiamo attorno a noi tutto il personale per farsi fotografare e voler conversare con noi. Le ragazze che ci servono sono tutte veramente simpatiche e accoglienti. Passiamo così una bella serata coccolati dal socievole ed accogliente personale e dalla ottima cucina!
 Secondo giorno a KK:  Tanto per cambiare oggi andiamo a fare la colazione nell'accogliente ristorante del vicino Hotel Best Western, qui troviamo dopo tanto tempo dei pancakes e della frutta fresca. Non è un'operazione Budget ma in ogni caso utile per iniziare rinvigoriti la giornata. Abbiamo infatti deciso, visto che non siamo riusciti a gestire l'odore di muffa che troviamo al rientro in camera, a cambiare alloggio. Purtroppo quando usciamo quelli della ricezione con una sorta di telecomando spengono la ventilazione, per cui i funghi ed i batteri facendo il loro lavoro creano la tipica puzza dei locali chiusi! A poca distanza troviamo subito il Wah May, un hotel stile cinese conveniente, pulito e spazioso. Abbiamo una camera in angolo e dalle due finestre possiamo vedere il mare e verso la zona a sud della città. Fatto il trasloco partiamo a fare un giro a piedi per recarci alla posta e all'ufficio turistico malesiano dove riceviamo utili info su come visitare il Sarawak e dell'ottimo materiale informativo. La tipa alla ricezione è cosi gentile che ci da del materiale pubblicitario speciale, come gli autocollanti e le bandierine della Malesia. Ritorniamo poi, sempre a piedi, alla Gaya Street (Chinatown) per andare al Jesselton Point (il porto dei battelli e dei ferry) a chiedere info sui traghetti e le imbarcazioni per le isole e per andare a Labuan, la nostra prossima tappa del viaggio nel Sabah. Calata la notte, dopo un ben fotografato tramonto sul Molo del porto, ci fermiamo qui per farci servire un bel pesce (un Red Snapper di un Kg), questa volta, tanto per cambiare, non alla griglia, ma fritto. Buono anche cosi, ma alla griglia è meglio! Siamo un po stanche dalla lunga camminata per cui andiamo a nanna pesto stasera.
Terzo giorno a KK:1  La variante di colazione odierna sono i pasticcini cinesi caldi (Buns) con ananas e noce di cocco; una specie di xx alla cinese. Andiamo poi subito all'ufficio turistico per prenotare il viaggio nostalgico in treno con una vecchia locomotiva a vapore: la risposta è “is alredy full booked for tomorow”. Peccato perche sare stato il desiderio di Maggie per il suo compleanno di domani. Quindi ci rimane il piano B, quello di andare domani a fare un giro con snorkeling fra le isole del parco marino delle Abdul Rahman o quella più lontana (due ore di Speedboat) di Mantanani. Ci dirigiamo quindi verso il Jefferton Port per verificare e per decidere cosa fare domani. Valutate le varie opzioni decidiamo la visita alle isole del Abdul Raman Marin Park, per visitare la Manukin e la Sapi Island. Partiamo poi con un taxi dall'hotel fino al parco zoologico e botanico del Lok Kawi Wildlife Park, ad un ventina di Km dal centro di KK. Il parco è interessante perche da la possibilità di vedere da vicino i vari animali del Borneo e da altri continenti. A noi interessano particolarmente i primati (scimmie e Urang Utang) e gli uccelli. Personalmente non nono molto amico di questo genere di parchi. Considerandone le dimensioni e lo spazio lasciato agli animali, devo dire che è uno dei migliori finora visti. Interessante è stato vedere i “proboscis monkey”, scimmie con la proboscide. Nome non tanto corretto perché più che di una proboscide si tratta di un naso molto pronunciato. Abbiamo poi visto anche quattro Urang Utang molto da vicino a fare smorfie ai turisti, come per far capir loro quanto sia noioso rimanere in uno spazio cosi limitato. Sono però tutti animali che hanno dei problemi, uno ha perso due dita di una zampa e due sono molto anziani. Certo che per un animale della foresta essere ridotto a vivere in poche centinaia di metri quadri, anche se ben arredati, non è il massimo. Dall'altro lato nella foresta (almeno quel poco che resta) non avrebbero nessuna chance di sopravvivere. Poi con l'aiuto del ranger del parco che ci porta fino alla stazione più vicina, facciamo ritorno in Bus fino a sud di KK. Qui ci gustiamo un buono e rinfrescante succo fresco di avocado, prima di prendere un taxi per farci portare a Likas Bay, dove fotografiamo la pittoresca Mosche della città. La particolarità di questa Mochea è di essere attorniata dall'acqua, dandole al tramonto un tocco di suggestività. Terminiamo poi l'avventura quotidiana con una corsa in bus, preso alla cieca, fino in centro. Arriviamo si in centro, ma dopo quasi un'ora e aver fatto a zig zag il giro di tutta la periferia nord-est di KK. Inoltre era buio ed il bus aveva la musica, per le orecchie al livello del dolore, ed i bassi … bum … bum … bum, da far rivoltare lo stomaco! Unico punto positivo: la corsa con intrattenimento e city tour ci è costata un Ringhit (30ct) a persona!!! Superati questa avventura andiamo a cenare in un semplice ristorante cinese alla buona. Ci servono un'eccellente ed abbondante pesce (Grouper) al vapore con salsa di soia. Fatta poi la spesa ed i preparativi per l'escursione di snorkeling di domani andiamo a dormire sonni tranquilli.
Quarto giorno a KK, 26 febbrio => compleanno di Maggie. L'intenzione di oggi, visto l'importanza dell'occorrenza, è di prendere tutto con calma e gustarci una escursione con la possibilità di fare snorkeling sulle vicine isole di Mamutik e Sapi, le due più piccole del gruppo del Abdul Rahman Marine Park. Iniziamo con una buona ed abbondante colazione al Best Western. A Maggie piacciono cosi tanto i pancake che ne prende due!Poi a piedi andiamo al Jessinton Port per acquistare i biglietti per lo Speedbot di domani fino all'isola di Labuan. Cambiato sportello prendiamo poi quelli per gli spostamenti odierni in barca ed il noleggio delle pinne e della maschera per fare snorkeling. Il tempo è splendido ed il mare è abbastanza tranquillo, ciò che non impedisce al conducente della barca, anche per soddisfare il desiderio di avventura dei nostri compagni di viaggio cinesi, a farla sobbalzare fortemente sulle onde. Visitiamo per primo l'isola di Mamutik e ci avventuriamo subito a fare la prima ispezione di snorkeling. Qui troviamo pochi coralli intatti e molti rovinati, ma molti pesci colorati. Addirittura dei pesci Napoleone che quasi minacciosi difendono i loro coralli morbidi. Uno, credendosi minacciato dalla mia presenza, viene incontro verso la mia maschera fino a meno di 50cm. Facciamo poi altre immersioni, mentre la popolazione di turisti continua ad aumentare, fino alle 12. Poi la nostra barca ci viene a prendere per portarci sull'isola più piccola e più pittoresca per via dello stretto passaggio che la avvicina all'isola maggiore, quella di Gaya. Siamo sull'isola di Sapi e qui troviamo, oltre che più turisti anche più coralli. Contrariamente a quanto sentito da altri i coralli sono ancora in buono stato e l'acqua è sufficientemente limpida. Qui però i pesci sono meno ma più grossi e ben variopinti e raggruppati in pochi posti. Complessivamente abbiamo avuto, malgrado il grosso impatto visibile e vivibile dei molti turisti, specialmente cinesi, un'impressione positiva della gestione di questo parco marino. Alle 16 assistiamo e partecipiamo all'esodo di massa dei turisti verso la città. Essendo un parco marino, nessuno, a parte in tre Resort di lusso, può rimanere sulle isole. Rientrati, con un'abbondante doccia ci laviamo di dosso il sale marino, prima di uscire a fare due passi sul lungomare al tramonto e cercare un posto per la cena di compleanno di Maggie. Finiamo al mercato notturno dove fra gli stand ne scegliamo uno per farci servire degli ottimi ed enormi gamberoni (Tiger Prawn) preparati alla malesiana su consiglio dell'amichevole cuoco. Peccato che per avere una birra devo andare io a prenderla al supermercato delle vicinanze. Arrotondiamo poi la cena con un buon succo di avocado fresco. Rientrati all'hotel per salutare con Skype la figlia Nadja a Tokio. Intanto dopo quasi una intensa e variata settimana passata qui a KK è arrivato il momento di preparare i bagagli per lo spostamento a Labuan di domani mattina presto.

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