

papaia, al durian, ma anche al melograno agli agrumi: La nota dolente la trovo però per le orchidee, anch'esse offerte in gran massa; quelle grandi e colorate che attirano maggiormente l'attenzione, la venditrice mi dice che vengono come lei dalla Thailandia. Ed io che credevo che il Borneo fosse la patria delle orchidee! Mi faccio servire per assaggiare un bicchiere di succo fresco di Durian che a tanti non piace per il penetrante odore. E' talmente osteggiato che molti alberghi proibiscono espressamente di portarli in camera. Io lo trovo ottimo e dissetante!. Torniamo in camera per riposarci un po, ed al ritorno in strada alle 14 circa tutto il mercato quasi per incanto è sparito. Ci pare incredibili che in cosi poco tempo si possa sgomberare una massi così enorme di prodotti. Ma se li si vede a lavorare si nota la somiglianza con le formiche .. sembra si muovono a casaccio, ma invece fanno tutti un piccolo ma ben organizzato lavoro. Noi dedichiamo poi il resto del pomeriggio alla cultura andando a visitare i musei cittadini, fra i quali quello che maggiormente mi interessava: quello della civiltà islamica. Interessante l'esposizione con le varie descrizioni in inglese dei vari principi coranici per la vita giornaliera, sui vestiti, gli usi ed i costumi. Rimango un po sorpreso leggendo che il Corano vieta, o sconsiglia, agli uomini di portare vestiti di seta o ornamenti in oro in quanto non moralmente accettabili nei confronti dei poveri! Mi sbaglierò, ma credo sia un principio non arrivato fino alle corti dei Sultani, Sceicchi, Emiri ecc.. Loro sicuramente avranno trovato nel Corano una qualche sura per motivarne l'uso! Interessante è stata anche l'esposizione speciale sulla usanza e la tradizione di consumare la noce di Betel in Malesia ma anche nel resto dell'Asia. Anche l'enorme museo storico di Sabah è molto istruttivo con molte vecchie foto dalle prime esperienze coloniali come British Nord Borneo, lo sviluppo economico, all'implicazione nella seconda guerra mondiale, all'indipendenza e all'annessione con lo stato Malese fino ai tempi nostri. Dal Museo facciamo poi un lungo giro a piedi per vedere e fotografare al tramonto la nuova ed enorme Moschea statale del Sabah. Il ritorno a piedi ed in bus è un po tribolato, ma arriviamo giusto per la cena al mercato notturno vicino al molo dei pescatori. Qui in molti stand propongono pesce fresco ed ogni genere di seefood che si possono ordinare a piacimento. Noi scegliamo un bel pesce rosso (un red grouper) di un Kg alla griglia con verdura e riso accompagnati da una Tiger (birra di Singapore). Appena togliamo la macchina fotografica abbiamo attorno a noi tutto il personale per farsi fotografare e voler conversare con noi. Le ragazze che ci servono sono tutte veramente simpatiche e accoglienti. Passiamo così una bella serata coccolati dal socievole ed accogliente personale e dalla ottima cucina!
Secondo giorno a KK: Tanto
per cambiare oggi andiamo a fare la colazione nell'accogliente
ristorante del vicino Hotel Best Western, qui troviamo dopo tanto
tempo dei pancakes e della frutta fresca. Non è un'operazione Budget
ma in ogni caso utile per iniziare rinvigoriti la giornata. Abbiamo
infatti deciso, visto che non siamo riusciti a gestire l'odore di
muffa che troviamo al rientro in camera, a cambiare alloggio.
Purtroppo quando usciamo quelli della ricezione con una sorta di
telecomando spengono la ventilazione, per cui i funghi ed i batteri
facendo il loro lavoro creano la tipica puzza dei locali chiusi! A
poca distanza troviamo subito il Wah May, un hotel stile cinese
conveniente, pulito e spazioso. Abbiamo una camera in angolo e dalle
due finestre possiamo vedere il mare e verso la zona a sud della
città. Fatto il trasloco partiamo a fare un giro a piedi per recarci
alla posta e all'ufficio turistico malesiano dove riceviamo utili
info su come visitare il Sarawak e dell'ottimo materiale informativo.
La tipa alla ricezione è cosi gentile che ci da del materiale
pubblicitario speciale, come gli autocollanti e le bandierine della
Malesia. Ritorniamo poi, sempre a piedi, alla Gaya Street (Chinatown)
per andare al Jesselton Point (il porto dei battelli e dei ferry) a
chiedere info sui traghetti e le imbarcazioni per le isole e per
andare a Labuan, la nostra prossima tappa del viaggio nel Sabah.
Calata la notte, dopo un ben fotografato tramonto sul Molo del porto,
ci fermiamo qui per farci servire un bel pesce (un Red Snapper di un
Kg), questa volta, tanto per cambiare, non alla griglia, ma fritto.
Buono anche cosi, ma alla griglia è meglio! Siamo un po stanche
dalla lunga camminata per cui andiamo a nanna pesto stasera.
Terzo
giorno a KK:1 La variante di colazione odierna sono i pasticcini
cinesi caldi (Buns) con ananas e noce di cocco; una specie di xx alla
cinese. Andiamo poi subito all'ufficio turistico per prenotare il
viaggio nostalgico in treno con una vecchia locomotiva a vapore: la
risposta è “is alredy full booked for tomorow”. Peccato perche
sare stato il desiderio di Maggie per il suo compleanno di domani.
Quindi ci rimane il piano B, quello di andare domani a fare un giro
con snorkeling fra le isole del parco marino delle Abdul Rahman o
quella più lontana (due ore di Speedboat) di Mantanani. Ci dirigiamo
quindi verso il Jefferton Port per verificare e per decidere cosa
fare domani. Valutate le varie opzioni decidiamo la visita alle isole
del Abdul Raman Marin Park, per visitare la Manukin e la Sapi Island.
Partiamo poi con un taxi dall'hotel fino al parco zoologico e
botanico del Lok Kawi Wildlife Park, ad un ventina di Km dal centro
di KK. Il parco è interessante perche da la possibilità di vedere
da vicino i vari animali del Borneo e da altri continenti. A noi
interessano particolarmente i primati (scimmie e Urang Utang) e gli
uccelli. Personalmente non nono molto amico di questo genere di
parchi. Considerandone le dimensioni e lo spazio lasciato agli
animali, devo dire che è uno dei migliori finora visti. Interessante
è stato vedere i “proboscis
monkey”, scimmie con la proboscide. Nome non tanto corretto perché
più che di una proboscide si tratta di un naso molto pronunciato.
Abbiamo poi visto anche quattro Urang Utang molto da vicino a fare
smorfie ai turisti, come per far capir loro quanto sia noioso
rimanere in uno spazio cosi limitato. Sono però tutti animali che
hanno dei problemi, uno ha perso due dita di una zampa e due sono
molto anziani. Certo che per un animale della foresta essere ridotto
a vivere in poche centinaia di metri quadri, anche se ben arredati,
non è il massimo. Dall'altro lato nella foresta (almeno quel poco
che resta) non avrebbero nessuna chance di sopravvivere. Poi con
l'aiuto del ranger del parco che ci porta fino alla stazione più
vicina, facciamo ritorno in Bus fino a sud di KK. Qui ci gustiamo un
buono e rinfrescante succo fresco di avocado, prima di prendere un
taxi per farci portare a Likas Bay, dove fotografiamo la pittoresca
Mosche della città. La particolarità di questa Mochea è di essere
attorniata dall'acqua, dandole al tramonto un tocco di suggestività.
Terminiamo poi l'avventura quotidiana con una corsa in bus, preso
alla cieca, fino in centro. Arriviamo si in centro, ma dopo quasi
un'ora e aver fatto a zig zag il giro di tutta la periferia nord-est
di KK. Inoltre era buio ed il bus aveva la musica, per le orecchie al
livello del dolore, ed i bassi … bum … bum … bum, da far
rivoltare lo stomaco! Unico punto positivo: la corsa con
intrattenimento e city tour ci è costata un Ringhit (30ct) a
persona!!! Superati questa avventura andiamo a cenare in un semplice
ristorante cinese alla buona. Ci servono un'eccellente ed abbondante
pesce (Grouper) al vapore con salsa di soia. Fatta poi la spesa ed i
preparativi per l'escursione di snorkeling di domani andiamo a
dormire sonni tranquilli.
Quarto
giorno a KK, 26 febbrio => compleanno di Maggie. L'intenzione
di oggi, visto l'importanza dell'occorrenza, è di prendere tutto
con calma e gustarci una escursione con la possibilità di fare
snorkeling sulle vicine isole di Mamutik e Sapi, le due più piccole
del gruppo del Abdul Rahman Marine Park. Iniziamo con una buona ed
abbondante colazione al Best Western. A Maggie piacciono cosi tanto i
pancake che ne prende due!Poi a piedi andiamo al Jessinton Port per
acquistare i biglietti per lo Speedbot di domani fino all'isola di
Labuan. Cambiato sportello prendiamo poi quelli per gli spostamenti
odierni in barca ed il noleggio delle pinne e della maschera per fare
snorkeling. Il tempo è splendido ed il mare è abbastanza
tranquillo, ciò che non impedisce al conducente della barca, anche
per soddisfare il desiderio di avventura dei nostri compagni di
viaggio cinesi, a farla sobbalzare fortemente sulle onde. Visitiamo
per primo l'isola di Mamutik e ci avventuriamo subito a fare la prima
ispezione di snorkeling. Qui troviamo pochi coralli intatti e molti
rovinati, ma molti pesci colorati. Addirittura dei pesci Napoleone
che quasi minacciosi difendono i loro coralli morbidi. Uno,
credendosi minacciato dalla mia presenza, viene incontro verso la mia
maschera fino a meno di 50cm. Facciamo poi altre immersioni, mentre
la popolazione di turisti continua ad aumentare, fino alle 12. Poi la
nostra barca ci viene a prendere per portarci sull'isola più piccola
e più pittoresca per via dello stretto passaggio che la avvicina
all'isola maggiore, quella di Gaya. Siamo sull'isola di Sapi e qui
troviamo, oltre che più turisti anche più coralli. Contrariamente a
quanto sentito da altri i coralli sono ancora in buono stato e
l'acqua è sufficientemente limpida. Qui però i pesci sono meno ma
più grossi e ben variopinti e raggruppati in pochi posti.
Complessivamente abbiamo avuto, malgrado il grosso impatto visibile e
vivibile dei molti turisti, specialmente cinesi, un'impressione
positiva della gestione di questo parco marino. Alle 16 assistiamo e
partecipiamo all'esodo di massa dei turisti verso la città. Essendo
un parco marino, nessuno, a parte in tre Resort di lusso, può
rimanere sulle isole. Rientrati, con un'abbondante doccia ci laviamo
di dosso il sale marino, prima di uscire a fare due passi sul
lungomare al tramonto e cercare un posto per la cena di compleanno di
Maggie. Finiamo al mercato notturno dove fra gli stand ne scegliamo
uno per farci servire degli ottimi ed enormi gamberoni (Tiger Prawn)
preparati alla malesiana su consiglio dell'amichevole cuoco. Peccato
che per avere una birra devo andare io a prenderla al supermercato
delle vicinanze. Arrotondiamo poi la cena con un buon succo di
avocado fresco. Rientrati all'hotel per salutare con Skype la figlia
Nadja a Tokio. Intanto dopo quasi una intensa e variata settimana
passata qui a KK è arrivato il momento di preparare i bagagli per lo
spostamento a Labuan di domani mattina presto.
Nessun commento:
Posta un commento