Ottima la
colazione con panqueckes e la propria frutta del Gesthouse.
Piovvigina ma fa molto caldo già di mattina presto. Alle 8.30 siamo
già pronti per prendere il bus rosso per il porto dei Ferry di
Gilimanuk, da dove continueremo al l'isola di Java. Percorriamo una
strada che in parte attraversa la foresta di un Parco Nazionale per
giungere in ca. una ora a Gilimanuk, costo 25'000 Rp a persona.
Arrivati al porto presi i biglietti per il traghetto, prezzo 7'000
Rp. Alla partenza vediamo, parzialmente coperto dalle nuvole in
maestoso vulcano Ijen, il cui cratere avevamo visitato l'anno scorso.
Partiamo dal terminal abbastanza presto ma poi dopo aver percorso la traversata rimaniamo fermi quasi un'ora per entrare nel porto di arrivo di Ketupan. Non capiamo perche gli altri traghetti continuano a superarci mentre noi siamo li fermi ad aspettare. Ad un certo punto anche agli autisti delle auto sul traghetto perdono la pazienza e cominciano a suonare il clacson. Verso le 11.30 finalmente scendiamo su suolo Javanese. Evitando tutti quelli che ci vogliono proporre i loro servizi di trasporto ci incamminiamo verso la stazione ferroviaria di Banyovangi che sappiamo essere a soli 200m dal terminal. Un taxista per cercare di convincerci a salire con lui ci dice che la stazione è a 4km! Arrivati alla
Partiamo dal terminal abbastanza presto ma poi dopo aver percorso la traversata rimaniamo fermi quasi un'ora per entrare nel porto di arrivo di Ketupan. Non capiamo perche gli altri traghetti continuano a superarci mentre noi siamo li fermi ad aspettare. Ad un certo punto anche agli autisti delle auto sul traghetto perdono la pazienza e cominciano a suonare il clacson. Verso le 11.30 finalmente scendiamo su suolo Javanese. Evitando tutti quelli che ci vogliono proporre i loro servizi di trasporto ci incamminiamo verso la stazione ferroviaria di Banyovangi che sappiamo essere a soli 200m dal terminal. Un taxista per cercare di convincerci a salire con lui ci dice che la stazione è a 4km! Arrivati alla
Staziun del Kereta Api,
cosi si chiama il treno in indonesiano, prendiamo i biglietti per
Probolinggo e ci mettiamo in attesa. Per un viaggio di 6 ore con
treno “Economy Class”ma con aria condizionata, che ne avremmo
fatto a meno, paghiamo 18'000 Rp, ca 1.50 CHF, niente in confronto
alle tariffe FFS. Poi mentre passa largamente l'ora della partenza ci
accorgiamo che Java ha un'ora in meno rispetto a Bali. Ci rimane cosi
ancora il tempo per comperare un po di viveri e acqua per il lungo
viaggio. Il treno si dimostra però subito sottodimensionato per il
numero dei passeggeri in attesa, e già per trovare il nostro posto
sebbene sia numerato dobbiamo lottare non poco. Notiamo molta gente
che ha il
biglietto, ma senza prenotazione, e cerca di sistemarsi dove può. Il treno parte puntuale con ogni posto occupato, sarà cosi per tutto il viaggio con gente che si siede o sta in piedi d'appertutto. Ad un certo punto anche la puzzolente toilette viene occupata da due passeggeri. Alla terza stazione sale un anziano, ma arzillo passeggero che mi chiede a gesti di scambiare il posto in modo che i possa sedermi vicino a Maggie. Capiremo più tardi che la sua intenzione era di potersi sedere vicino al finestrino e nella direzione di marcia del treno. Malgrado lui non parla una parola di inglese e noi poche di indonesiano riusciamo a scambiarci a gesti molte informazioni. Poi sale un gruppo di giovani quindicenni che vogliono
parlare con noi in inglese e fanno da interprete per il loro anziano connazionale, che trattano con estremo rispetto. Ne sorge un continuo scambio di battute accomapagnate da risate, battute e sorrisi. A Jamber, la stazione principale della linea l'anziano scende, ma salgono ancora più persone e la gente continua a comprimere i pochi centimetri quadrati disponibili. Intanto il paesaggio, dopo la salita fino ai ca 600m/slm del punto più alto muta diventando una serie senza fine di piantagioni di riso ora allagate dalla pioggia stagionale. Alle 18.20 giungiamo puntuali alla Staziun di Probolinggo, dove intanto piove a dirotto. Attendiamo un po ma poi dobbiamo arrenderci e prendere un Bemo (specie di mini-bus)
che ci
porta fino all'hotel Tamperto Plaza
dove nella hall incontriamo Nello Dell'ambrogio e la moglie Lillis con
i quali avevamo l'appuntamento. Dopo i saluti e i convenevoli, visto
l'orario, usciamo subito a cena. Qui a Java infatti i ristoranti
hanno la cattiva abitudine di chiudere già alle 21.00. Dopo un po di
ricerca finiamo nel medesimo ristorante cinese, il Sumber Hidup, già
conosciuto l'anno
scorso. Qui ci facciamo servire un pesce gurami alla griglia da un Kg
accompagnato da una buona dose di birra Bintag.Fatto ritorno con una
corsa speciale in bejak (il triciclo a pedali per due passeggeri),
torniamo poi all'albergo con una scorta di birre e arachidi per terminare la serata e festeggiare l'inc
ontro.
biglietto, ma senza prenotazione, e cerca di sistemarsi dove può. Il treno parte puntuale con ogni posto occupato, sarà cosi per tutto il viaggio con gente che si siede o sta in piedi d'appertutto. Ad un certo punto anche la puzzolente toilette viene occupata da due passeggeri. Alla terza stazione sale un anziano, ma arzillo passeggero che mi chiede a gesti di scambiare il posto in modo che i possa sedermi vicino a Maggie. Capiremo più tardi che la sua intenzione era di potersi sedere vicino al finestrino e nella direzione di marcia del treno. Malgrado lui non parla una parola di inglese e noi poche di indonesiano riusciamo a scambiarci a gesti molte informazioni. Poi sale un gruppo di giovani quindicenni che vogliono
parlare con noi in inglese e fanno da interprete per il loro anziano connazionale, che trattano con estremo rispetto. Ne sorge un continuo scambio di battute accomapagnate da risate, battute e sorrisi. A Jamber, la stazione principale della linea l'anziano scende, ma salgono ancora più persone e la gente continua a comprimere i pochi centimetri quadrati disponibili. Intanto il paesaggio, dopo la salita fino ai ca 600m/slm del punto più alto muta diventando una serie senza fine di piantagioni di riso ora allagate dalla pioggia stagionale. Alle 18.20 giungiamo puntuali alla Staziun di Probolinggo, dove intanto piove a dirotto. Attendiamo un po ma poi dobbiamo arrenderci e prendere un Bemo (specie di mini-bus)
torniamo poi all'albergo con una scorta di birre e arachidi per terminare la serata e festeggiare l'inc
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