Partiamo
dall'Arlina alle 4 di notte, dopo una "brutale sveglia" alle 3.30 per affrontare
la salita al vulcano Batur accompagnati dalla esperta guida di nome Wuayant e dalle sue moderne pile a LED. La salita, prima è dolce e fra un folto bosco, ma poi si
inerpica e percorre una zona piena di felci ed arbusti che
sono cosi pieni di umidità che faranno si che alla fine, oltre al
sudore, saremo bagnati fradici. In due comode ore raggiungiamo a
1'717m la cima del Batur mentre è ancora scuro e si intravvedono le
sagome dei vari altri vulcani attorno a noi. Per maggiori info sul Batur, vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Mount_Batur
Rimane però coperto fra la nebbia il Vulcano Agug che con i suoi 3'031m è il più maestoso e più sacro ai balinesi. Intanto Wuajan trova un buco da dove esce vapore per scaldarci un uovo e delle banane per la nostra colazione. Intanto si fa giorno e si intravvede sempre più il maestoso paesaggio tutto attorno, ma intanto continuano ad arrivare altri turisti. Fatta colazione con un potente caffè preparato sul posto da un “abitante della vetta” continuiamo il nostro lungo cammino aggirando il cono del vulcano principale e costeggiando poi i vari altri crateri in parte che hanno ancora esalazioni di vapore. In un punto fra i più attivi incontriamo un gruppo di scimmie intente a scaldarsi e fare la toilette con
il vapore. Una di queste
afferrata una bottiglia di acqua e ci mostra come berla in “maniera
umana”. Discutendo del più e del meno con la nostra
guida gli dico che 65 US$ a testa per una escursione cosi come quella che
stiamo facendo, sono tanti anche per noi. Lui si giustifica dicendoci
che la sua compagnia, la PPPHG, investe però molti dei proventi
delle escursioni per campagne di riforestazione delle pendici del
vulcano e per opere sociali per la popolazione locale.
Sarà; ma già per il fatto che tutto è sotto il controllo di una unica compagnia, che detta tutto, e quanto sembra non sempre con mezzi troppo fini, desta non poche critiche e sospetti! Comunque la
nostra guida ci confida di ricevere
un salario mensile di 900'000 Rupie, ca. 70 CHF, appena poco
di più di quello che ogni turista paga per una escursione!! Le guide
della compagni sono ca 150 e nei giorni di punta durante
i mesi di luglio – agosto sono tutte impegnate. In questo periodo,
sempre a detta di Wuajan, gli capita di accompagnare 2 o tre
gruppi la settimana. Nell'alta stagione anche uno ogni giorno! Noi rientriamo verso le 9.30 dalla lunga escursione,
dopo la seconda colazione all'hotel, ci concediamo una bel bagno nelle piscine termali, una con acqua a 20 gradi e l'altra
attorno ai 35, per rilassarci e rinvigorirci dopo la sfaticata del Batur. Poi inizia l'altra
avventura quella di trovare un trasporto fino
alla costa nord di Bali. Ieri sera alla prima domanda il tipo dell'hotel ci aveva “sparato” la cifra di 600'000 Rp ciò che avevo tassato per esagerato visto che per arrivare da Ubud avevamo pagato 250'000 e che la distanza era più o meno simile. Pensavo però di poter chiedere ad altri e avere delle condizioni migliori ma, dopo l'arrivo dall'escursione mi dice che il suo ultimo prezzo è di 500'000. Cercando in giro per il paese realizzo che tutti quelli che chiedo info mi fanno riferimento all'hotel Arlinas. Capisco quindi di essere in una trappola, finché non mi viene incontro uno in moto che mi dice di poterci organizzare il trasporto per 400'000 Rp, ma dobbiamo aspettare mezzora finché il taxi arrivi. Infatti il taxi privato arriva dal paese vicino di Kintamani autista Madè ci porterà attraverso lunghe ed impervie stadine di montagna in parte sterrate fino a Jemeluk dove troveremo la stessa camera dello stessa pensione famigliare, il Guesthouse Bamboo Bali, dove eravamo stati l'anno scorso. Siamo davanti alla spiaggia di un paesino di pescatori e con tutta una serie di ristoranti e pensioni famigliari. Nei primi due ristoranti dove entriamo ci dicono di conoscerci ancora. Dopo una spartana cena ed un paio di succhi di frutta, andremo a dormire presto per recuperare il sonno perso la notte prima.
Rimane però coperto fra la nebbia il Vulcano Agug che con i suoi 3'031m è il più maestoso e più sacro ai balinesi. Intanto Wuajan trova un buco da dove esce vapore per scaldarci un uovo e delle banane per la nostra colazione. Intanto si fa giorno e si intravvede sempre più il maestoso paesaggio tutto attorno, ma intanto continuano ad arrivare altri turisti. Fatta colazione con un potente caffè preparato sul posto da un “abitante della vetta” continuiamo il nostro lungo cammino aggirando il cono del vulcano principale e costeggiando poi i vari altri crateri in parte che hanno ancora esalazioni di vapore. In un punto fra i più attivi incontriamo un gruppo di scimmie intente a scaldarsi e fare la toilette con

Sarà; ma già per il fatto che tutto è sotto il controllo di una unica compagnia, che detta tutto, e quanto sembra non sempre con mezzi troppo fini, desta non poche critiche e sospetti! Comunque la

alla costa nord di Bali. Ieri sera alla prima domanda il tipo dell'hotel ci aveva “sparato” la cifra di 600'000 Rp ciò che avevo tassato per esagerato visto che per arrivare da Ubud avevamo pagato 250'000 e che la distanza era più o meno simile. Pensavo però di poter chiedere ad altri e avere delle condizioni migliori ma, dopo l'arrivo dall'escursione mi dice che il suo ultimo prezzo è di 500'000. Cercando in giro per il paese realizzo che tutti quelli che chiedo info mi fanno riferimento all'hotel Arlinas. Capisco quindi di essere in una trappola, finché non mi viene incontro uno in moto che mi dice di poterci organizzare il trasporto per 400'000 Rp, ma dobbiamo aspettare mezzora finché il taxi arrivi. Infatti il taxi privato arriva dal paese vicino di Kintamani autista Madè ci porterà attraverso lunghe ed impervie stadine di montagna in parte sterrate fino a Jemeluk dove troveremo la stessa camera dello stessa pensione famigliare, il Guesthouse Bamboo Bali, dove eravamo stati l'anno scorso. Siamo davanti alla spiaggia di un paesino di pescatori e con tutta una serie di ristoranti e pensioni famigliari. Nei primi due ristoranti dove entriamo ci dicono di conoscerci ancora. Dopo una spartana cena ed un paio di succhi di frutta, andremo a dormire presto per recuperare il sonno perso la notte prima.
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