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lunedì 10 marzo 2014

10.03.2014: partenza da Malacca per il rientro

Anche stamattina a svegliarci sono le attività del mercato davanti alla nostra camera alle prime luci del mattino. Come tutte le mattine qui a Malacca vediamo un enorme sole rosso alzarsi all'orizzonte. Segno che il tempo è bello e senza nuvole, ma anche che l'inquinamento atmosferico è molto elevato. Infatti tutta la zona costiera dello stretto di Malacca riceve l'inquinamento dai fuochi continuamente accesi per disboscare le foreste di Sumatra, così come le ceneri del vulcano Sinabung da mesi in eruzione a poche centinaia di km di distanza.
A questo si aggiunge poi l'inquinamento dei fuochi locali e del traffico. In aggiunta è da più di due mesi che qui non piove. Noi notiamo la situazione con la gola e le vie respiratorie sempre irritate, specialmente la mattina quando ci alziamo. Noi oggi abbiamo l'ultimo giorno per cui dobbiamo fare gli ultimi acquisti, preparare i bagagli per il volo di ritorno e spostarci da Malacca all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, a circa tre ore di Bus da Malacca. Dopo i preparativi usciamo per andare al caratteristico e storico ristorante Heeren per farci servire l'ultima colazione in stile western. Il locale è molto ben arredato fa parte della zona storica della vecchia Malacca. Poi facciamo ultimo giro nei pochi negozi che hanno appena aperto per comperare le ultime cose da portare con noi. Alle 11.30 siamo pronti per salutare la gentile signora dell'hotel e prendere un taxi gudato da suo fratello, per la stazione dei bus di Malaca Sentral. Qui acquistiamo al volo i biglietti per il primo bus per l'aeroporto di KLIA, con partenza alle 12.50. Segue il noioso viaggio in bus di tre ore sull'autostrada costeggiata da interminabili piantagioni di palma da olio. Arriviamo all'aeroporto addirittura in largo anticipo, cio che ci permette di sistemarci in un ristorante per prepararci al lungo viaggio, ma specialmente a preparare i vestiti caldi per l'arrivo a Milano. Il tempo a disposizione e la ottima connessione a Internet mi permette inoltre di aggiornare il presente Blog. Poi verso le sei di sera il via alle solite formalità con il check-inn il controllo dei passaporti e dei bagagli a mano, oggi controllati addirittura tre volte. Sarà una precauzione dopo l'incidente di alcuni giorni fa? Per il quale si sospetta sempre più apertamente si possa trattare di un attentato terroristico. Segue poi imbarco per il primo volo; il MH411 della Etihad, con un Airbus A330 a destinazione Abu Dabi. Volo notturno con ottimo sevizio e aereo mezzo vuoto, ma delle 7 ore di volo saranno poche le ore che riusciremo a dormire. Poi sbarco e re-imbarco dopo due ore e mezza passate nella sfavillante zona transito dell'aeroporto di Abu Dabi.
Prossima destinazione Düsseldorf, volo EY23, sempre con Etihad e con stesso tipo di aereo, ma questo è totalmente occupato. Sarà anche per questo che il servizio è più lento e confuso. Essendo agli ultimi posti riuscirò a ricevere la colazione in extremis prima dell'atterraggio. Anche su questo volo non riesco a dormire, mentre Maggie riesce ad addormentarsi per diverse ore. Intanto io ne approfitto per redigere il testo del Blog. Arriviamo sopra i cieli tedeschi quando comincia vedere in lontananza i primi colori dell'alba, ma volando nella stessa direzione del sole, sembra che tutto si immobile. Sotto di noi si inizia intanto a vedere un meraviglioso mare di nebbia che copre tutto il territorio sottostante. Solo ogni tanto si vedono le luci di qualche città attraverso i buchi nel mare di nebbia. Poi la lenta discesa con l'attraversamento delle nubi, ma senza particolari turbolenze. Arrivati a Düsseldorf ci accolgono gli umidi 8 gradi di temperatura esterna. Non ci resta che metterci la camicia e preparare il mantello per non peggiorare il raffreddore che mi sono preso gli ultimi giorni a Malacca girando fra i negozi e i musei con l'aria condizionata a 15 – 20 gradi, mentre all'esterno ve ne erano quasi il doppio! Arrivando da un volo intercontinentale entriamo a nello spazio Schengen, con tutte le conseguenze con il controllo del passaporto e ogni tanto si vedono le luci di qualche città attraverso i buchi nel mare di nebbia. Poi la lenta discesa con l'attraversamento delle nubi, ma senza particolari turbolenze. Arrivati a Düsseldorf ci accolgono gli umidi 8 gradi di temperatura esterna. Non ci resta che metterci la camicia e preparare il mantello per non peggiorare il raffreddore che mi sono preso gli ultimi giorni a Malacca girando fra i negozi e i musei con l'aria condizionata a 15 – 20 gradi, mentre all'esterno ve ne erano quasi il doppio! Arrivando da un volo intercontinentale entriamo a nello spazio Schengen, con tutte le conseguenze con il controllo del passaporto e dei bagagli. Anche qui mi fanno notare gentilmente che il passaporto non ha meno di sei mesi di validità. Poi due ore di attesa, che mi permettono di acquistare delle riviste tedesche, prima di imbarcarci sul volo AB8406 della AirBerlin, con un Airbus A320, per Milano Malpensa. L'aereo è pieno fino all'ultimo posto e per nostra sorpresa riceviamo serviti un drink ed panino. Dopo pochi minuti di volo sopra la nebbia riusciamo a vedere gran parte del territorio che sorvoliamo. Vediamo quindi il Reno, la città di Basilea, la centrale nucleare di Mühleberg, le Alpi Bernesi, il Cervino e tutta la valle d'Ossola per poi passare a fianco della Malpensa, fare un grande giro ed atterrare da sud. L'atterraggio è veramente da manuale, senza sobbalzi ne frenate improvvise. Sembrava di essere ancora in volo ma eravamo già sulla pista. Poi alle 10.15, sbarco veloce per prendere i bagagli, uscire dalla zona doganale senza una persona in giro. Passata la zona doganale abbiamo giusto il tempo per gustarci il primo caffè macchiato dopo tre mesi prima di prendere il bus della  Giosy-Tours, con tre gatti a bordo, per Bellinzona. A Chiasso salutiamo il rientro in Ticino.  Il tempo è splendido con il sole che ci riscalda e ci permette addirittura di toglierci la giacca. Dalla leggera foschia si vede però che l'aria è abbastanza inquinata; non forse come avevamo gli ultimi giorni a Malacca, ma saremo abbastanza vicino. Intanto ci sorprende la tanta neve ancora presente sulle montagne. Lo spettacolo è stupendo vedendo il Monte Boglia, il Tamaro ed il Camoghè bianchi quasi fino a meta altezza. Arriviamo Bellinzona verso mezzogiorno, ne approfittiamo quindi per gustare la nostra prima pizza da almeno tre mesi. Poi fatta la prima spesa per la sera e per la colazione di domani ci spostiamo in Bus fino a casa. Home sweet Home, si potrebbe dire. A prima vista sembra che tutto  sia rimasto come lo avevamo lasciato, anche le piante lasciate in custodia ad una vicina hanno superato indenni l'inverno ticinese, che tutti ci dicono sia stato lungo ma non tanto gelido! Intanto per nostra fortuna la primavera, e non solo queella astronomica, è già alle porte segnalata visivamente dai fiori delle  camelie e dall'albicocco già in fiore nel nostro giardino. Anche se la neve che vediamo davanti a noi sul Monte Tamaro ci ammonisce  che una ricaduta invernale potrebbe arrivare in ogni momento. Noi intanto ci godiamo i quasi venti gradi che abbiamo in casa. Termina qui testo del mio diario di tre mesi di viaggio fra le isole indonesiane di Bali, Java, Sulavesi, Kalimantan e le provincie di Sabah e Sarawak sulla parte malese dell'isola di Borneo.. 







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