Anche
stamattina a svegliarci sono le attività del mercato davanti alla
nostra camera alle prime luci del mattino. Come tutte le mattine qui
a Malacca vediamo un enorme sole rosso alzarsi all'orizzonte. Segno
che il tempo è bello e senza nuvole, ma anche che l'inquinamento
atmosferico è molto elevato. Infatti tutta la zona costiera dello
stretto di Malacca riceve l'inquinamento dai fuochi continuamente
accesi per disboscare le foreste di Sumatra, così come le ceneri del
vulcano Sinabung da mesi in eruzione a poche centinaia di km di
distanza.
A questo si aggiunge poi l'inquinamento dei fuochi locali e
del traffico. In aggiunta è da più di due mesi che qui non piove.
Noi notiamo la situazione con la gola e le vie respiratorie sempre
irritate, specialmente la mattina quando ci alziamo. Noi oggi abbiamo
l'ultimo giorno per cui dobbiamo fare gli ultimi acquisti, preparare
i bagagli per il volo di ritorno e spostarci da Malacca all'aeroporto
internazionale di Kuala Lumpur, a circa tre ore di Bus da Malacca.
Dopo i preparativi usciamo per andare al caratteristico e storico ristorante
Heeren per farci servire l'ultima colazione in stile western. Il
locale è molto ben arredato fa parte della zona storica della
vecchia Malacca. Poi facciamo ultimo giro nei pochi negozi che hanno
appena aperto per comperare le ultime cose da portare con noi. Alle
11.30 siamo pronti per salutare la gentile signora dell'hotel e
prendere un taxi gudato da suo fratello, per la stazione dei bus di
Malaca Sentral. Qui acquistiamo al volo i biglietti per il primo bus
per l'aeroporto di KLIA, con partenza alle 12.50. Segue il noioso
viaggio in bus di tre ore sull'autostrada costeggiata da
interminabili piantagioni di palma da olio. Arriviamo all'aeroporto
addirittura in largo anticipo, cio che ci permette di sistemarci in
un ristorante per prepararci al lungo viaggio, ma specialmente a
preparare i vestiti caldi per l'arrivo a Milano. Il tempo a
disposizione e la ottima connessione a Internet mi permette inoltre
di aggiornare il presente Blog. Poi verso le sei di sera il via alle
solite formalità con il check-inn il controllo dei passaporti e dei
bagagli a mano, oggi controllati addirittura tre volte. Sarà una
precauzione dopo l'incidente di alcuni giorni fa? Per il quale si
sospetta sempre più apertamente si possa trattare di un attentato
terroristico. Segue poi imbarco per il primo volo; il MH411 della
Etihad, con un Airbus A330 a destinazione Abu Dabi. Volo notturno con
ottimo sevizio e aereo mezzo vuoto, ma delle 7 ore di volo saranno
poche le ore che riusciremo a dormire. Poi sbarco e re-imbarco dopo
due ore e mezza passate nella sfavillante zona transito
dell'aeroporto di Abu Dabi.
Prossima destinazione Düsseldorf, volo
EY23, sempre con Etihad e con stesso tipo di aereo, ma questo è
totalmente occupato. Sarà anche per questo che il servizio è più
lento e confuso. Essendo agli ultimi posti riuscirò a ricevere la
colazione in extremis prima dell'atterraggio. Anche su questo volo
non riesco a dormire, mentre Maggie riesce ad addormentarsi per
diverse ore. Intanto io ne approfitto per redigere il testo del Blog.
Arriviamo sopra i cieli tedeschi quando comincia vedere in lontananza
i primi colori dell'alba, ma volando nella stessa direzione del sole,
sembra che tutto si immobile. Sotto di noi si inizia intanto a vedere
un meraviglioso mare di nebbia che copre tutto il territorio
sottostante. Solo ogni tanto si vedono le luci di qualche città
attraverso i buchi nel mare di nebbia. Poi la lenta discesa con
l'attraversamento delle nubi, ma senza particolari turbolenze.
Arrivati a Düsseldorf ci accolgono gli umidi 8 gradi di temperatura
esterna. Non ci resta che metterci la camicia e preparare il mantello
per non peggiorare il raffreddore che mi sono preso gli ultimi giorni
a Malacca girando fra i negozi e i musei con l'aria condizionata a 15
– 20 gradi, mentre all'esterno ve ne erano quasi il doppio!
Arrivando da un volo intercontinentale entriamo a nello spazio
Schengen, con tutte le conseguenze con il controllo del passaporto e
ogni tanto si vedono le luci di qualche città
attraverso i buchi nel mare di nebbia. Poi la lenta discesa con
l'attraversamento delle nubi, ma senza particolari turbolenze.
Arrivati a Düsseldorf ci accolgono gli umidi 8 gradi di temperatura
esterna. Non ci resta che metterci la camicia e preparare il mantello
per non peggiorare il raffreddore che mi sono preso gli ultimi giorni
a Malacca girando fra i negozi e i musei con l'aria condizionata a 15
– 20 gradi, mentre all'esterno ve ne erano quasi il doppio!
Arrivando da un volo intercontinentale entriamo a nello spazio
Schengen, con tutte le conseguenze con il controllo del passaporto e
dei bagagli. Anche qui mi fanno notare gentilmente che il passaporto
non ha meno di sei mesi di validità. Poi due ore di attesa, che mi
permettono di acquistare delle riviste tedesche, prima di imbarcarci
sul volo AB8406 della AirBerlin, con un Airbus A320, per Milano
Malpensa. L'aereo è pieno fino all'ultimo posto e per nostra
sorpresa riceviamo serviti un drink ed panino. Dopo pochi minuti di
volo sopra la nebbia riusciamo a vedere gran parte del territorio che
sorvoliamo. Vediamo quindi il Reno, la città di Basilea, la centrale
nucleare di Mühleberg, le Alpi Bernesi, il Cervino e tutta la valle
d'Ossola per poi passare a fianco della Malpensa, fare un grande giro
ed atterrare da sud. L'atterraggio è veramente da manuale, senza
sobbalzi ne frenate improvvise. Sembrava di essere ancora in volo ma
eravamo già sulla pista. Poi alle 10.15, sbarco veloce per prendere
i bagagli, uscire dalla zona doganale senza una persona in giro. Passata la zona doganale abbiamo giusto il tempo per gustarci il primo caffè macchiato dopo tre mesi prima
di prendere il bus della Giosy-Tours, con tre gatti a bordo, per Bellinzona. A Chiasso salutiamo il rientro in Ticino. Il
tempo è splendido con il sole che ci riscalda e ci permette
addirittura di toglierci la giacca. Dalla leggera foschia si vede
però che l'aria è abbastanza inquinata; non forse come avevamo gli
ultimi giorni a Malacca, ma saremo abbastanza vicino. Intanto ci
sorprende la tanta neve ancora presente sulle montagne. Lo spettacolo
è stupendo vedendo il Monte Boglia, il Tamaro ed il Camoghè bianchi
quasi fino a meta altezza. Arriviamo Bellinzona verso mezzogiorno,
ne approfittiamo quindi per gustare la nostra prima pizza da almeno tre
mesi. Poi fatta la prima spesa per la sera e per la colazione di
domani ci spostiamo in Bus fino a casa. Home sweet Home, si potrebbe dire. A prima vista sembra che tutto
sia rimasto come lo avevamo lasciato, anche le piante lasciate in
custodia ad una vicina hanno superato indenni l'inverno ticinese, che
tutti ci dicono sia
stato lungo ma non tanto gelido! Intanto per nostra fortuna la primavera, e non solo queella astronomica,
è già alle porte segnalata visivamente dai fiori delle camelie e
dall'albicocco già in fiore nel nostro giardino. Anche se la neve che
vediamo davanti a noi sul Monte Tamaro ci ammonisce che una ricaduta
invernale potrebbe arrivare in ogni momento. Noi intanto ci godiamo i quasi venti gradi che abbiamo in casa. Termina qui testo del mio diario di tre mesi di viaggio fra le isole indonesiane di Bali, Java, Sulavesi, Kalimantan e le provincie di Sabah e Sarawak sulla parte malese dell'isola di Borneo..
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