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lunedì 3 marzo 2014

02.03.2014: a Miri

Partiti a piedi dopo la colazione in albergo per visitare la città vecchia con i bazar e i numerosi negozi cinesi e indiani. La mattina fatto subito visita al mercato artigianale, dove abbiamo una interessante conversazione con una gentile signora sulle popolazioni indigene del Sarawak, in particolare dei Penan. Un gruppo che vive ancora da nomadi nella foresta, almeno quei pochi che sono restati ancora dopo la distruzione di gran parte del loro habitat.
Per la loro sopravvivenza si era battuto negli anni 80 – 90 anche il nostro connazionale Bruno Manser, dato poi per scomparso nel 2005 dopo che la Malesia l'aveva dichiarato, persona non grata ed espulso dal paese. Lui ritornò nel 2'000, ma poi scomparve forse “eliminato” dai ”disboscatori”. Per maggiori info sulla storia di Bruno Manser vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Manser
Passati poi al mercato degli alimenti vicino al tempio cinese.
Tempio oggi domenica molto ben frequentato ed animato. Ci dicono che è il compleanno di una persona importante, per cui sono numerosi i doni che sono stati portati al tempio. Passati poi all'ufficio turistico per avere info sui nostri appuntamento del pomeriggio; la visita del primo pozzo petrolifero del 1910 con annesso il Museo del petrolio. Il museo, oltre alla ricostruzione del primo pozzo petrolifero aperto nel 1912, la Old lady, presenza una interessante esposizione didattica sull'esplorazione, l'estrazione ed il trsporto del petrolio e del gas. Attualmente nella zona di Miri il petrolio è oramai esaurito, mentre è in grande espamnsione l'estrazione del gas naturale, sia nella foresta sia offshore ad un centinaio di chilometri della costa. Dopo la visita del Museo ci concediamo una birra sevita purtroppo poco rinfrescante nel ristorante sulla collina, da dove possiamo ammirare la citta e la periferia di Miri. Poi partiamo con un taxi fino al mare con l'intenzione di andare a fotografare la zona costiera al tramonto del sole con il mare di sottofondo. Rientriamo delusi dato che l'infrastruttura del ristorante e del munumento al calluccio marino,  simbolo di Miri e nel passato usato come faro, sono in stato di totale abbandono. Appena rientrati con il gentile taxista, ci concediamo un'ottima cena al ristorante indiano-western, il Ming Caffè che avevamo già visitato la mattina. Qui veniamo serviti da Adam un giovane e gentile cameriere che ci dice di essere Indonesiano e di venire da Lombok. Sono infatti molti i camerieri indonesiani e filippini che servono qui. Lui dice di essere qui da un anno e di avere molta malinconia della sua famiglia e di Lombok. Ha però un contratto di due anni e dovrà quindi “soffrire” per un anno ancora. Io intanto ricevo delle notevoli porzioni di vari piatti assortiti indiani, mentre Maggie ha un riso alle verdure servito molto decorosamente in un ananas. Ottimo il pane indiano "naan e il roti" … preparati freschi nel tandoori. Anche la birra che ci servono alla spina è conveniente e rinfrescante!




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